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Papa Wojtyla, 20 anni fa la morte: chi era il Papa che cambiò la Storia
(Adnkronos) - Sono passati 20 anni dalla morte di Giovanni Paolo II e oggi, in occasione del ventennale, avranno luogo le celebrazioni e il rosario in Piazza San Pietro. Nato il 18 maggio 1920, proclamato santo il 27 aprile 2014 e morto il 2 aprile 2005, Papa Wojtyla è stato uno dei pontefici più longevi e carismatici della storia.
Oggi - alle 15 - il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, presiederà la messa nella Basilca di San Pietro. Sull’altare ci sarà anche il cardinale Stanisław Dziwisz, già segretario particolare di Wojtyla, al quale Francesco, lo scorso febbraio, ha inviato una lettera assicurando la sua benedizione ai partecipanti. La sera, alle 21 ci sarà quindi il rosario in Piazza S. Pietro promosso dalla chiesa polacca a Roma.
La comunità passionista di Itri, guidata da padre Antonio Rungi, lo ricorderà inoltre con una doppia celebrazione eucaristica alle 7.30 e 18. Per l’occasione recitata una speciale preghiera con i fedeli di Itri, diversi dei quali incontrarono papa Wojtyła 36 anni fa. Una preghiera composta da padre Antonio Rungi, teologo passionista, che ripercorre gli ultimi anni di vita di Giovanni Paolo II e con un pensiero speciale nell’orazione a papa Francesco per la sua guarigione.
Vent'anni fa il mondo perdeva Karol Wojtyla, uno tra i grandi protagonisti della storia della seconda metà del Novecento, il primo Papa straniero dopo 455 anni. Giovanni Paolo II si spense serenamente il 2 aprile 2005. L'ora del decesso venne fissata alle 21.37 nel comunicato ufficiale della Santa Sede che annunciava: "Il Papa è morto". "E' morto guardando la finestra, raccolto in preghiera", raccontò il sacerdote polacco Jarek Cielecki.
Wojtyla, allora arcivescovo di Cracovia, fu eletto Papa il 16 ottobre 1978. In seguito alla causa di beatificazione, il 1º maggio 2011 è stato beatificato dal suo successore papa Benedetto XVI e nella liturgia della Chiesa festeggiato nel giorno del suo insediamento, il 22 ottobre. Nella storia, non accadeva da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore. Il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II è stato proclamato santo da Papa Francesco.
Primo papa non italiano dai tempi di Adriano VI (1522-1523), Wojtyla è stato inoltre il primo pontefice polacco e il primo proveniente da un Paese di lingua slava. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo in assoluto, dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo.
Quando nel 1978 fu eletto Papa, Karol Wojtyla era l'uomo "chiamato da un Paese lontano", come lui stesso dichiarò presentandosi al balcone di San Pietro subito dopo l'elezione. Un uomo che aveva conosciuto il nazismo e che da più di 30 anni viveva sotto il comunismo. Un giovane cardinale che aveva dimostrato di saper lottare, con successo, contro il regime d'Oltrecortina; regime che in Occidente veniva considerato ormai irreversibile, mentre l'arcivescovo di Cracovia lo aveva combattuto apertamente.
La Storia ha dato ragione a quei cardinali che nel Conclave cercarono un Papa forte e con idee chiare che potesse fronteggiare un mondo ancora diviso in due blocchi politico-militari contrapposti e ai dirigenti del Pcus che quel 16 ottobre videro nella sua elezione l'inizio di un pontificato pericolosamente aggressivo. Giovanni Paolo II è stato il Papa che confessava pubblicamente e periodicamente i fedeli come un comune parroco; il Papa che ha chiesto perdono per la complicità dei cristiani nell'antisemitismo, tra le pietre millenarie del Muro del Pianto come un ebreo. E' stato il primo Papa ad aver varcato la soglia di una sinagoga dal tempo degli apostoli, a Roma nel 1986; il primo ad essere entrato in una moschea, a Damasco nel 2001, il primo ad essere entrato in una chiesa luterana nel 1987. E’ stato il Papa che andava in vacanza in Cadore e sciava, che fece costruire una piscina a Castelgandolfo.
Nei 26 anni del suo pontificato ha incontrato tutti i leader di fine millennio e nessuno ha incontrato quanto lui folle innumerevoli in ogni angolo del pianeta. E' stato ricevuto nei Paesi musulmani; ha compiuto 30 volte il giro del mondo, coprendo una distanza pari atre volte quella che separa la Terra dalla Luna. Ha portato a 175 il numero degli Stati con cui il Vaticano intratteneva relazioni diplomatiche (erano 108 nel 1978), e fra gli accordi bilaterali stipulati figurano durante il suo regno quelli con Stati Uniti, Albania, Israele e Autorità nazionale palestinese.
Ex attore negli anni giovanili, con i maxi-raduni delle Giornate mondiali della Gioventù Wojtyla ha saputo riavviare un rapporto con i giovani quando la Chiesa occidentale era ancora traumatizzata dalle contestazioni studentesche. Ex seminarista operaio, si è battuto per il diritto al lavoro. Avendo conosciuto due totalitarismi, è stato il Papa della tutela dei diritti umani. Uomo di profonda spiritualità, ha impresso un'accelerazione irreversibile al riavvicinamento con gli altri cristiani e al dialogo interreligioso.
Il suo pontificato è stato segnato da una misteriosa tragedia: il 13 maggio 1981 ci fu un tentativo di omicidio in piazza San Pietro, con Mehmet Ali Ağca, killer professionista turco, che sparò al pontefice due colpi di pistola ferendolo gravemente.
Giovanni Paolo II è stato contestato dai non credenti, incompreso da gran parte dell'intellighenzia mondiale, ostacolato dai laicisti. Ma è stato accompagnato anche da un sostegno crescente dell'opinione pubblica che lo ha visto invecchiare, e accettare la malattia, le cadute, la fatica quotidiana degli impegni pubblici, le operazioni chirurgiche che lo hanno tormentato dal 1992 senza per questo ridurre lo slancio missionario. Neanche quando, all’inizio del 2002, non è stato più in grado di camminare senza essere sostenuto, e dal 2003 ha dovuto rassegnarsi alla sedia a rotelle, fino alla progressiva riduzione della capacità di parola.
Karol Wojtyla era nato a Wadowice il 18 maggio 1920 e 9 anni rimase orfano di madre. Ordinato sacerdote il 1° novembre 1946, celebrò la sua prima messa nella cripta di San Leonardo della cattedrale di Varsavia. Trascorse due anni a Roma per il dottorato alla Pontificia Università San Tommaso-Angelicum. Viaggiò in Belgio e in Francia per incontrare i preti-operai e tornò in patria nell'estate del 1948. Dopo aver conosciuto il nazismo e le aberrazioni culminate nel genocidio ebraico, Wojtyla trovò la Polonia sotto la nuova dittatura del comunismo.
Fu parroco per tre anni (dal 1948 al 1951 a Niegowise e nella Chiesa di san Floriano a Cracovia), dedicando le migliori energie ai giovani. Docente di Etica sociale nel seminario di Cracovia dal 1952 al 1958, dal 1956 insegnò all'Università di Lublino dove si affermò come uno dei più significativi pensatori polacchi. Wojtyla aveva appena 38 anni quando venne nominato vescovo ausiliare di Cracovia: il telegramma lo raggiunse mentre era in vacanza in canoa con un gruppi di giovani, nel luglio 1958.
Il Concilio Vaticano II si rivelò una fondamentale esperienza di maturazione teologica e pastorale per il giovane arcivescovo ausiliare di Cracovia. Wojtyla divenne un punto di riferimento per chi appoggiava l'apertura del cattolicesimo al mondo moderno e collaborò alla stesura della enciclica "Gaudium et spes", documento fondamentale, con la "Lumen gentiu" e la "Nostra aetate" del Concilio voluto da Giovanni XXIII e portato avanti e concluso da Paolo VI.
Nominato arcivescovo titolare di Cracovia il 30 dicembre 1963, Paolo VI lo creò cardinale il 26 giugno 1967, dopo avere apprezzato il contributo del giovane vescovo al Concilio e l'impegno ad applicarlo in Polonia. E fin da allora l'arcivescovo di Cracovia cominciò a viaggiare, convinto che la divisione del mondo in due sfere di influenza politico-militare ed i rischi di una guerra nucleare, non fosse definitiva. Sempre in stretta collaborazione con il primate polacco, cardinal Stephan Wyszynski, nel fronteggiare il regime comunista che cercava in ogni modo di dividerli.
Il futuro Papa ha avuto un ruolo storico, unanimemente riconosciuto, nello scardinamento dall'interno del comunismo. La vicenda chiave che lasciava intravedere quale pericolo avrebbe rappresentato per il Cremlino la sua elezione c'era stata con la lotta epica che Wojtyla aveva condotto per la chiesa di Nowa Huta, nella città fiore all'occhiello dell'industria siderurgica polacca. Il regime aveva negato sistematicamente le richieste per la sua edificazione. La notte di Natale del 1963 Wojtyla celebrò la messa all'aperto, sotto una pioggia battente, nel luogo che definì ‘"la nuova grotta di Betlemme". E continuò a sfidare le autorità comuniste fino a quando, nel 1969, cedettero. La chiesa fu inaugurata nel 1977.
L'influente cardinale di Vienna, Franz Konig, fu uno dei grandi elettori di Wojtyla, mobilitando fin dall'inizio sul giovane e combattivo cardinale di Cracovia i voti dell'episcopato anglofono e francofono,incoraggiando il collegio cardinalizio a vincere la ritrosia ad eleggere un Papa non italiano dopo 455 anni. Wojtyla venne eletto all'ottava votazione, nel pomeriggio del 16 ottobre, con 99 voti su 111. E accettò, serenamente, come Wyszynski lo aveva pregato di fare nonostante la paura che il cardinale gli aveva confidato durante il Conclave, in preda a un vivo presentimento. Suscitò emozione e commozione, quel 16 ottobre 1978, sentirlo salutare la folla in piazza San Pietro con l'esclamazione "Sia lodato Gesu’ Cristo!", così come resta memorabile il celebre discorso di inaugurazione, sei giorni più tardi: "Non abbiate paura. Aprite, spalancate le porte a Cristo!"

Categoria: cronaca