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CAGLIARI. “Il contraccolpo di una scelta del genere per la Sardegna sarebbe gravissimo”. Sono le parole del presidente di Confagricoltura Stefano Taras che commenta il taglio del 20% dei fondi Ue alla Politica Agricola Comune, annunciati ieri. Si tratta di circa 93 miliardi in meno per agricoltura e pesca e oltre 170 miliardi tagliati alla coesione rispetto alla precedente programmazione.
"Cifre che avrebbero un impatto devastante sulle aziende del settore agropastorale sardo già colpito dalla dermatite dei bovini e anche sull’interno sistema produttivo isolano": lo sostiene l’assessore regionale all’agricoltura Gianfranco Satta. E da Nuoro dove stamattina si è tenuto un vertice in Prefettura per discutere anche delle altre emergenze, come quella della dermatite dei bovini, si esprime anche Coldiretti Sardegna: "Qui parliamo di cibo e alimentazione, non può essere che una politica così scellerata vada contro quello che è l'interesse di tutti i cittadini", attacca il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu.
“Tutto sta avvenendo nel silenzio del governo e sotto la responsabilità diretta del Commissario Raffaele Fitto, che ha la delega alla politica di coesione e supervisiona anche i fondi destinati all’agricoltura e alla pesca. Una sconfitta strategica su tutti i fronti”, ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Gianfranco Satta. Le associazioni di categoria locali intanto chiedono un cambio di rotta rispetto al taglio del 20% sui fondi, e sono pronti a protestare così come stanno già facendo gli agricoltori negli altri paesi dell’Ue, che ieri sono scesi in piazza anche a Bruxelles. "Se non si trova una soluzione dovremmo compattarci per protestare a Bruxelles e far pesare la gravità di una scelta politica così grave", conclude Taras.