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CAGLIARI. “L’Inps ci cancella dal sistema perché non iscritti a un albo professionale, ma quest’albo è ancora in una fase transitoria, e ora le attività educative sono interrotte”. A denunciarlo sono gli educatori socio-pedagogici sardi che oggi hanno ricevuto la sgradita comunicazione di “cancellazione” dal sistema Inps nell’ambito del progetto Home Care Premium (Hcp), il cui programma prevede che le famiglie beneficiarie - con persone non autosufficienti (sia minori sia maggiorenni) - possano selezionare i professionisti da un apposito elenco per avere assistenza domiciliare.
Il problema sarebbe legato all’assenza, al momento, di un albo professionale per gli educatori. Giustificazione che però, secondo le denunce dei diretti interessati, sarebbe “riduttiva e non pienamente conforme al quadro normativo vigente”. Perché l’albo è stato istituito con la legge n.55 del 2024, che prevedeva una fase “transitoria” per consentire agli operatori di inviare l’istanza di iscrizione ai Tribunali competenti. Le scadenze erano fissate all’8 agosto 2024 e con proroga al 31 marzo 2025, ma nonostante le domande di iscrizione siano state presentate, solo successivamente saranno pubblicati gli elenchi. “E in ogni caso, il Decreto milleproroghe di gennaio 2025, prevede esplicitamente che in via transitoria gli educatori socio pedagogici possono continuare a esercitare la propria professione”. Lo ricordano gli educatori professionali Marco Romano, Cristiano Meloni e Fabio Sestu, che lanciano quindi un appello urgente all’Inps e alle istituzioni politiche.
Le conseguenze sono gravi: in primis per le famiglie, private del diritto di scegliere un educatore di riferimento per il proprio piano assistenziale, e per gli utenti, come i minori con disturbi dello spettro autistico, che subiscono l’interruzione della continuità educativa (fondamentale per loro). Ma anche per gli educatori stessi: “Ci vediamo improvvisamente esclusi da un ambito lavorativo in cui operiamo con dedizione e competenza da anni”. Dal 1 luglio, infatti, i nuovi piani Hcp sono stati avviati “lasciando le famiglie senza un adeguato supporto”.
“Il danno è duplice”, attacca Marco Romano, educatore professionale, “le famiglie sono private di un loro diritto e gli utenti vedono interrotte le attività educative con figure di riferimento fondamentali per il loro equilibrio e la loro quotidianità ,inoltre, i professionisti subiscono gravi ripercussioni economiche”.
E Cristiano Meloni aggiunge: “Non posso non sottolineare la gravità e l’impatto di tale azione, soprattutto in un territorio come quello del PLUS di Cagliari, dove gli educatori rappresentano da anni un presidio essenziale per il supporto educativo e relazionale di minori e adulti con disabilità”.
La richiesta è chiara: quella di una revisione immediata del provvedimento, per garantire “continuità ai Piani HCP e tutelare il diritto delle famiglie a servizi educativi adeguati, nel rispetto delle normative transitorie vigenti”.