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CAGLIARI. “I ragazzi hanno bisogno di attività alternative a quelle promosse sui social, che tendono a normalizzare la criminalità, la devianza e tutte le forme di trasgressione”. A parlare è lo psicologo e direttore dell’osservatorio Cybercrime Sardegna Luca Pisano che, insieme a una rappresentanza della polizia postale, ha incontrato oggi gli studenti dell’istituto superiore Dionigi Scano - Ottone Bacaredda a Cagliari in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo.
Un fenomeno che colpisce circa il 30% di ragazzi e ragazze all’interno delle scuole, ma che è visibile anche nelle strade del capoluogo, soprattutto in alcuni quartieri. “Ogni luogo si presta a fenomeni di bullismo o prevaricazione. Poi ce ne sono alcuni in modo particolare, come il quartiere della Marina, dove la situazione è abbastanza delicata, in cui occorre porre interventi più efficaci per contrastare fenomeni come alcool e droghe che sono acceleratori della violenza e delle prepotenze che si possono manifestare tra i coetanei”, spiega Pisano.
Una delle cause principali degli episodi di bullismo, secondo il direttore del Cybercrime Sardegna, sono gli esempi seguiti dai giovani, come cantanti, youtuber e streamer. “i ragazzi sono bombardati dai modelli negativi. Sono bombardati da cantanti, videogame e youtuber che normalizzano ogni forma di trasgressione, dalla bestemmia allo spaccio fino al bullismo e cyberbullismo” – continua Luca Pisano – “Noi dovremmo portare avanti, anche con gli adulti, una pressione nei confronti della istituzioni in modo tale che metta in atto politiche più forti, come il patentino digitale, affinché chi entra nei social abbia un’età adeguata per potersi confrontare con contenuti che normalizzano ogni forma di trasgressione”.