OLBIA. Sesto giorno di ricerche in mare nel golfo di Olbia per i due fratelli dispersi dallo scorso 19 aprile (QUI LA NOTIZIA). Le operazioni sono coordinate senza sosta dalla Direzione Marittima di Olbia, con il coinvolgimento di numerosi volontari e mezzi navali e con il supporto dell'associazione di Protezione civile "Gaia", sulla terra ferma.
Tuttavia ancora nessuna traccia di Lorenzo e Giuseppe Deiana, i due fratelli di 20 e 24 anni. Nei giorni scorsi sono stati trovati alcuni pezzi della barca "Molinari", quella in cui viaggiavano i due giovani, che erano usciti per una battuta di pesca.
E sono tanti, sui social, gli appelli di amici e conoscenti e in particolare della mamma, Simona Deiana, che scrive: "Vi prego non mollate". Tra i vari post c'è anche quello di Terry Deiana: "25 aprile, una madre aspetta suoi figli, la disperazione aumenta x lei e per tutta la città di Olbia. Aiutate se avete imbarcazioni grandi e uscite in mare, devono essere controllate le scogliere le insenature e tutto ciò che può essere possibile, perché niente e impossibile, devono tornare dalla loro mamma Simona. Dio e grande e tutti noi aspettiamo un miracolo. Simona siamo tutti vicino al tuo cuore di madre disperata. Lorenzo e Giuseppe fatevi ritrovare", si legge.
"Non lasciateci soli, ci servono droni", scrivono su un altro post.
Poi c'è anche la dedica dell'Olbia Rugby, squadra in cui giocavano i due giovani.
L'appello di Olbia Rugby
"Terzultima giornata di campionato. Siamo in vetta alla classifica, con quattro punti di vantaggio sul nostro diretto avversario: il Firenze Rugby. Giochiamo in casa. Giochiamo per vincere, come sempre.
Ma sabato, insieme alla maglia, indosseremo anche un peso sul cuore. Un peso che non avremmo mai voluto portare.
Scenderemo in campo mentre due nostri fratelli, due api, sono ancora dispersi nel nostro mare. Due dei nostri ragazzi stanno lottando da qualche parte, e noi con loro, cercandoli con ogni forza, con ogni speranza.
Giocheremo la nostra partita. La giocheremo con l’intensità di sempre, forse con ancora più determinazione. Perché ogni placcaggio, ogni corsa, ogni punto sarà anche per loro.
Con la speranza che, mentre il fischio dell’arbitro segna l’inizio del match, loro possano ritrovare la strada di casa. Tornare fra le braccia della mamma, e di tutti noi".