CAGLIARI. Il Tar dice sì all'ampliamento della fabbrica delle bombe Rwm di Domusnovas (che ricade anche nel territorio di Iglesias), che in questi giorni ha annunciato la necessità del taglio del personale a causa della riduzione delle commesse dopo lo stop alle esportazioni degli ordigni nei Paesi in guerra, che avevano fatto la fortuna della costola sarda della tedesca Rheinmetall.
I giudici amministrativi hanno respinto il ricorso presentato da alcune associazioni (Italia nostra in testa, con Legambiente e Comitato riconversione Rwm) che contestavano le autorizzazioni rilasciate da Comune di Iglesias e Regione per il Reparto R200 e del Reparto R210 a Iglesias e per la costruzione del campo prove R140 all'interno dello stabilimento.
Il cuore della contestazione era il mancato passaggio attraverso la procedura di valutazione ambientale per quello che veniva considerato uno spezzatino di un intervento invece complessivo e unico di uno stabilimento considerato "chimico complesso".
Il nostro servizio sull'ok all'ampliamento della fabbrica
I giudici di piazza del Carmine precisano che la loro sentenza si basa su aspetti meramente tecnici, e "non possono ovviamente costituire oggetto di valutazione, da parte del giudice amministrativo, restando dunque estranee al presente giudizio, le questioni ampiamente trattate nel ricorso, riguardanti - in termini generali - la condivisibilità morale o politica dell’attività svolta nello stabilimento RWM (produzione industriale di esplosivi per uso bellico ) e la sua finalità commerciale di vendita a paesi terzi di tale produzione".
Il responso si basa sulla perizia affidata al docente universitario cagliaritano Roberto Baratti, che ha escluso che all'interno dello stabilimento si svolga un processo chimico per la produzione delle bombe. Una discriminante fondamentale che permette alla Rwm di ingigantire la fabbrica senza passare dalla Via, che in caso di diversa classificazione sarebbe stata necessaria. Respinti anche tutti i motivi di ricorso aggiuntivi, che si basavano sulla mancata pianificazione urbanistica della zona e la vicinanza di aree protetette: i giudici li hanno considerati non accoglibili. E hanno detto che l'ampliamento della fabbrica delle bombe è legittimo.