CARBONIA. Otto giorni di attesa per un intervento. Quasi duecento ore passate tra sedativi e farmaci in un letto d'ospedale con il femore fratturato, in "lista d'attesa". È una storia che ha dell'incredibile quella che arriva dal reparto di traumatologia dell'ospedale Sirai di Carbonia, dove da più di una settimana un'anziana paziente, ultraottantenne, aspetta di finire sotto i ferri. E come lei, anche altri ricoverati nello stesso reparto. Tutti in una cosiddetta "lista d'attesa" di cui non si conosce l'inizio né la fine: ogni giorno l'intervento chirurgico viene rinviato, e si va avanti così, per giorni e giorni, tra le preoccupazioni e la rabbia dei familiari che nei corridoi chiedono risposte.
Duecento ore che sarebbero dovute essere al massimo 48. Lo dice chiaramente il protocollo dell'Asl di Cagliari: "Le linee guida di riferimento internazionali raccomandano l'esecuzione dell'intervento chirurgico (per la frattura del femore) entro le prime 24 ore e non oltre le 48 ore dall'evento traumatico". Soprattutto per i pazienti anziani: "Gli studi evidenziano che il rischio di complicanze è particolarmente elevato nei pazienti più fragili se operati dopo le 48 ore dall'intervento". Eppure per la paziente ricoverata al Sirai le 48 ore sono scadute già da un pezzo.