CAGLIARI. Quattrocentomila euro di perdita in più rispetto all'anno precedente: 8.631.237 euro del bilancio 2017 (chiuso a maggio 2018) contro gli 8.253.844 del 2016. Ma a quanto pare la situazione alla Carbosulcis, società totalmente partecipata dalla Regione che da decenni fagocita fiumi di denaro pubblico, non è così tragica. Tanto che l'amministratore unico Antonio Martini riceverà un premio di produzione pari al 30 per cento del suo stipendio annuale.
Ormai la miniera di Nuraxi Figus è ferma, è in corso il piano di chiusura di questa Spa che negli anni è stata solo una macchina che produceva perdite e stipendi. I lavoratori lentamente stanno andando in pensione (49 lo scorso anno, a dicembre 2017 ne risultavano 239 in organico). L'unica attività che pare portare soldi è quella di discarica: sì, la miniera è stata trasformata in deposito delle ceneri della centrale Enel di Portovesme. Mentre si continua a fare manutenzione. E il denaro pubblico continua a uscire.
Ma quanto pare, stando alla delibera approvata dalla giunta regionale, l'amministratore sta facendo bene il suo lavoro. Tanto che la giunta, si legge in una delibera del 26 giugno, ha deciso di "approvare il bilancio d'esercizio 2017 della Carbosulcis Spa" e "riconoscere all'amministratore unico, in base ai risultati di bilancio conseguiti e agli interventi messi in atto nel corso del 2017, l'indennità di risultato per l'anno 2017 in misura del 30% della quota parte del compenso al 31 dicembre 2017". Insomma: gli obiettivi sono stati raggiunti. Anche se la perdita è aumentata.