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CAGLIARI. Strappo o non strappo, tensioni e malumori nel Campo Largo, dopo la nomina dei commissari delle aziende sanitarie, sono innegabili. E preoccupano. Lo conferma anche il consigliere Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, che parla degli alleati del Partito Democratico come "parte, non da oggi, dell’ossatura della coalizione progressista. Non si tratta di un alleato ambiguo, irresponsabile o opportunista". Per questo secondo Agus "ignorare le ragioni profonde della loro presa di posizione sarebbe un errore, soprattutto in una legislatura che ha davanti a sé altri quattro anni e dovrà, per il bene della Sardegna, centrare obiettivi ambiziosi". Il riferimento è chiaro: la presidente della Regione Alessandra Todde ai microfoni della stampa ha tentato di calmare le acque sull'accaduto (i dem che disertano la riunione di Giunta perché in dissenso sulle nomine dei commissari), negando lo strappo.
Ma la ferita ora andrebbe ricucita. "Le ragioni di metodo che hanno portato a questo dissenso richiedono una riflessione seria e un cambio di passo", scrive Agus in una nota, "un coinvolgimento vero, sistematico e non estemporaneo, delle forze della coalizione e un’apertura concreta alla società sarda. Una società, lo dimostra l’eccezionale partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile, viva e meritevole di essere ascoltata soprattutto da una coalizione progressista e democratica come quella che guida l’isola".
Di certo c'è che la sanità sarà "il banco di prova più critico", perché "serve un recupero immediato del dialogo", dice ancora Agus, "con chi ogni giorno garantisce il diritto alla cura, con i sindacati e con le associazioni dei pazienti. È necessario correggere alcuni errori e ricostruire un clima di fiducia indispensabile per non rendere vano ogni sforzo. Un confronto sincero e un metodo di lavoro condiviso sono condizioni indispensabili per dare forza alla coalizione e garantire un percorso legislativo e politico fruttuoso e all’altezza delle aspettative dei cittadini sardi".