PULA. I lavori dovrebbero essere finiti. Invece il cantiere da 160 milioni di euro è fermo a causa della rescissione del contratto fra Anas e Grandi Lavori Fincosit, i paesi della costa sud occidentale del Golfo degli Angeli si possono raggiungere solo con uno slalom tra recinzioni e macchinari fermi, gli operai delle ditte d'appalto vengono licenziati. E non si vede una via d'uscita.
Monta la rabbia da Capoterra a Pula (ma anche fino a Domus De Maria) per lo stop agli interventi per la realizzazione della nuova Sulcitana. La 195 è una strada fondamentale. Ma Anas e Regione "fanno promesse, dimostrano solidarietà, ma non danno una soluzione: ne va dell'economia del territorio, ma anche della sicurezza di chi ogni giorno deve percorrere quella strada". Il sindaco di Pula Carla Medau stamattina, assieme ai colleghi primi cittadini della zona (Marina Madeddu per Villa San Pietro, Tore Mattana per Sarroch e Francesco Dessì per Capoterra) era sulla strada, con i cittadini. Per chiedere che si metta fine a questa vergogna.
“Esprimo vicinanza agli operai impegnati nei cantieri della nuova Strada Statale 195 che oggi hanno ricevuto le lettere di licenziamento dalla Grandi Cantieri Finconsit, appaltatrice dei lavori, a seguito della rescissione del contratto da parte di Anas a causa di gravi inadempimenti contrattuali, e comprendo le ragioni di cittadini e amministratori locali che attendono da tempo la fine dei disagi legati alla mancata realizzazione dell’opera”. Lo dice l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, che torna sulla questione della Sulcitana per ribadire le azioni messe in atto dalla Regione fino a oggi e il ruolo dell’Assessorato: “Di certo non un attore distratto ma costantemente attento agli sviluppi della vicenda e impegnato per una celere soluzione e ripresa dei lavori sui lotti ora fermi”, continua Balzarini che aggiunge: “Le difficoltà nella realizzazione dell’opera sono state messe in evidenza nell’estate del 2017 nel corso del vertice del Comitato per la sicurezza sulla S.S. 195. Mi preme ribadire ancora una volta questo aspetto perché già da allora invitai l’Anas a procedere alla rescissione del contratto con la ditta appaltatrice. Comprendo le perplessità manifestate all’epoca da alcuni amministratori rispetto alle implicazioni che questa decisione avrebbe avuto sui lavoratori e sul sistema produttivo locale, così come comprendo le loro preoccupazioni di oggi. Ma sono convinto che se si fosse proceduto in quella direzione, non saremmo a questo punto. Ricordo infatti che in situazioni di stallo come quella che si è verificata nei cantieri sulla Sulcitana, il ricorso alla rescissione contrattuale si rende necessario per poter procedere a un quanto più celere riaffidamento dei lavori”.
“Nel corso del vertice della scorsa estate – aggiunge ancora l’assessore – proposi la sottoscrizione di un apposito accordo inter-istituzionale tra Ministero dei Trasporti, Regione e Anas finalizzato a garantire alla stessa Regione la possibilità di controlli e interventi più stringenti sulle attività di progettazione e realizzazione delle opere affidate ad Anas, soprattutto in caso di ritardi e inadempienze tali da pregiudicare opere di importanza strategica per l’isola. Questa richiesta sarà rinnovata a breve al nuovo Ministro. Nel frattempo questo Assessorato non è stato a guardare e ha esercitato appieno le sue funzioni, sollecitando l’Anas affinché agisse in maniera più incisiva rispetto alla ditta appaltatrice del secondo e terzo lotto”.
“Dopo la recente rescissione del contratto con la Grandi Lavori Fincosit si sono susseguiti diversi incontri: uno in Assessorato con le delegazioni sindacali e con i lavoratori, uno in Prefettura, richiesto da questo Assessorato per fare il punto sulla questione della sicurezza insieme a forze dell’ordine e amministratori del territorio, dal quale è scaturita la decisione di istituire un tavolo che oltre ai Lavori pubblici (con un ruolo di coordinamento) include Anas e Amministratori locali. La funzione del tavolo, riunitosi mercoledì scorso è quella di fare il punto sulle criticità e sulle le attività intraprese, per superarle. Interpreto questa modalità operativa in modo positivo perché permette alle istituzioni coinvolte di affrontare il problema della Statale 195 in maniera condivisa, ognuno secondo il proprio ruolo, per arrivare a una soluzione definitiva della questione. Questo Assessorato continuerà ad agire in quest’ottica senza venir meno alle proprie responsabilità ed esercitando appieno le proprie prerogative”