CAGLIARI. La stagione dei ricci è terminata lo scorso 15 aprile, i chioschi di Su Siccu devono essere smontati entro il 30. Questo dice una determina del Comune di Cagliari. Eppure c’è un ordine del giorno che risale a due anni fa (primo firmatario Alessandro Fadda, ormai ex Psd’Az) che proponeva l’istituzione del mercato dei ricci. Era stato votato all’unanimità da centrodestra e centrosinistra. Ma quel progetto rimane al palo. “Nonostante i nostri investimenti è arrivata l’ora di tornare a casa”, dice Antonio Puddu, decano dei ricciai, e uno dei titolari delle tre strutture che si trovano ancora per poco nella pineta, “dobbiamo rassegnarci, trenta famiglie che lavorano qua, dall’oggi al domani si ritroveranno senza lavoro”.
Tra loro c’è anche chi ha poche possibilità di trovare un’occupazione, l’età avanza. “Per i pescatori esiste un ristoro, ma per chi commercializza i prodotti non c’è”. Il prodotto, ricci a parte, non manca. “Abbiamo i mitili, possiamo proporre bocconi, tartufi di mare, ma abbiamo anche riqualificato una zona che era stata completamente abbandonata”, precisa Puddu. La richiesta oggi è quella di poter avere il tempo per smontare tutte le attrezzature. Ma non solo. “C’è anche un problema logistico, dobbiamo affidare gli spazi per poter conservare tutto, ma vorremmo avere un futuro certo, senza aperture e chiusure continue come accadeva con i vecchi chioschi del Poetto. In vista della stagione estiva speriamo che ci sia un nuovo bando che ci permetta di poter riavviare il lavoro”.