CAGLIARI. Volano le quotazioni della Rheinmetall, l'industria bellica tedesca che attraverso la Rwm Italia controlla la fabbrica di produzione delle bombe di Domusnovas. E tutto succede "grazie" alla guerra in Ucraina.
I grafici del valore delle azioni della società tedesca sono chiari: il 23 febbraio, giorno precedente all'inizio dell'invasione da parte delle truppe di Vladimir Putin, erano vendute per un valore di 96,78 euro. Oggi ogni azione vale 209,20 euro. Un incremento che sfiora il 150%.
La corsa al rialzo ha subito un'ulteriore accelerazione dopo che il Ceo della società, Armin Papperger, ha annunciato che l'esercito britannico riceverà altri 100 veicoli blindati su ruote Boxer, con l'estensione del contratto già in essere tra il governo britannico e il consorzio di Rheinmetall e Krauss-Maffei Wegmann. Inoltre Papperger ha spiegato che la società si sta preparando a fornire fino a 50 carri armati Leopard 1 usati all'Ucraina. Ma per questa operazione è in attesa del via libera del governo tedesco.
I prodotti sardi, le bombe che hanno devastato lo Yemen con i lanci sauditi, al momento restano fuori dalle forniture annunciate al mercato. Intanto lo stabilimento di Domusnovas fa i conti con la giustizia italiana: il suo ampliamento è illegittimo, lo ha stabilito il consiglio di Stato. E le associazioni che hanno vinto il ricorso, Italia Nostra in testa, ne chiedono lo smantellamento.