CAGLIARI. C'erano i preziosi cronografi donati al presidente del consiglio Matteo Renzi durante una visita a Ryad nel 2015. C'è un orologio del valore stimato di 60mila euro ricevuto in dono da Massimo Zedda sindaco, nel 2012, dal sultano dell'Oman allora in visita a Cagliari: un Audemars Piguet Royal Oak automatico in oro rosa e zaffiri. E c'è anche un Rolex Submariner 116610 LN, roba da oltre 7000 euro, che Francesco Pigliaru presidente della Regione ricevette nel 2016 nel corso di un incontro con l'ambasciatore del Qatar in Italia e il Ceo del fondo sovrano dell'Emirato del Qatar. Tutti orologi di lusso, destini diversi. E, a quanto pare, con procedure ben diverse (e tempistiche assai differenti) per essere restituiti.
Su quelli consegnati Palazzo Chigi ci aveva pensato il Fatto Quotidiano ad armare i cannoni sull'allora premier e segretario Pd Matteo Renzi. In Sardegna, invece, la musica cambia. Il caso dell'orologio donato a Zedda è stato sollevato tre giorni fa da L'Unione Sarda. Zedda, in un'intervista, ha rivelato che sì, nel 2012 il ricco sultano gli ha donato il gioiello da polso - che incidentalmente segna anche l'ora - e lo ha tenuto fino alla fine del suo incarico (marzo 2019, sette anni dopo l'incontro con il reale mediorientale), perché lo considerava un dono fatto al sindaco e non al cittadino Massimo Zedda. Poi, ha spiegato ancora, ad agosto (sempre dell'anno scorso), attraverso un notaio, ha deciso di donare il prezioso gioiello a Palazzo Bacaredda, dove Paolo Truzzu aveva preso il suo posto. Come detto, la notizia è trapelata solo nei giorni scorsi, quindi a febbraio del 2020. Intanto il ricco sultano Qaboos Bin Said ha fatto in tempo a morire, a gennaio. Il predecessore di Truzzu si è lamentato perché, dal Comune, nessuno gli ha detto cosa dovesse fare. La risposta degli uffici è arrivata oggi, sempre dalle colonne de L'Unione Sarda. È stata pubblicata la lettera - non ancora ricevuta dal destinatario e nemmeno spedita dal Comune - con la quale l'amministrazione dice a Zedda: stiamo verificando le procedure e la provenienza dell'orologio, perché non è ancora chiaro se sia stato donato al cittadino Zedda - e allora si tratterebbe di donazione - o al sindaco Zedda- e allora il bene mobile sarebbe già di proprietà del Comune e doveva essere già stato restituito da tempo - .
In via Roma, quindi, a sette anni dalla visita del sultano, scoppia il caso. Che in viale Trento, dove sedeva il presidente Francesco Pigliaru, è stato risolto in quattro giorni. Era il 29 aprile del 2016 quando l'allora governatore riceveva un cronografo di lusso dagli uomini del Qatar, pronti a investire miliardi in Sardegna. O, almeno, così si diceva. Era venerdì. Poi c'è stato il primo maggio, la consultazione con gli uffici. E Pigliaru il 4 maggio ha scritto alla Regione: "Consegno all'amministrazione il Rolex perché se ne faccia l'uso migliore". Il presidente aveva anche aggiunto che, per non offendere l'interlocutore, non aveva potuto rifiutare il dono. Denunciato e consegnato in pochi giorni.
Zedda e Pigliaru, storie (differenti) degli orologi di lusso donati dai reali mediorientali
- E.F.
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