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Ottant'anni fa le donne conquistarono il diritto di votare: un anno dopo le prime due sindache sarde

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CAGLIARI. Con un decreto legislativo il 1 febbraio del 1945, esattamente 80 anni fa, mentre era ancora in corso la guerra, fu stabilito per la prima volta il diritto di voto alle donne in Italia. Un primo passo storico che riconobbe alle italiane il “diritto di eleggere“ e dopo un anno fece sì che su 551 eletti tra i deputati ci fossero anche 21 donne. Fu un decreto firmato da Umberto II di Savoia durante il governo di Ivanoe Bonomi a sancire il suffragio universale: la norma fu emessa il 31 gennaio e pubblicata il primo febbraio.

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La primissima prova sul campo però fu quella delle amministrative della primavera del 1946. E le donne risposero con grande partecipazione: l’affluenza femminile raggiunse quasi il 90%. Inoltre furono elette le prime 6 sindache d’Italia: le donne avevano appena conquistato anche il diritto di essere elette.

Tra le prime ci furono anche due sarde: Margherita Sanna, a Orune (nel Nuorese) e Ninetta Bartoli, a Borutta (nel Sassarese). 

Margherita Sanna. La vita di Margherita Sanna, nata a Orune nel 1904, fu sempre concentrata sulle lotte femministe. A 26 anni si diplomò in contabilità a Sassari. Dopo qualche anno a Cagliari ottenne il diploma di maestra elementare. Nel 1939 però, nonostante fosse contraria alle idee del regime, fu costretta a iscriversi al Partito Nazionale Fascista per poter continuare a insegnare.  Fu però segnalata nel Dizionario biografico degli antifascisti Sardi come membro del gruppo degli oppositori nuoresi e sospettata di spionaggio a favore degli alleati inglesi (perché conosceva bene la lingua inglese). Fu così arrestata e rimase in carcere per circa due mesi. Una volta uscita iniziò la carriera politica: scelse la militanza nella Democrazia Cristiana e venne eletta sindaca di Orune il 7 aprile del 1946. Nel 1953 ottenne il titolo di Cavaliere al merito della Repubblica.

 

Ninetta Bartoli. Nata a Borutta il 24 Settembre del 1896 e cresciuta in una famiglia nobile, Bartoli diventò sindaca quando aveva 50 anni: la sua elezione fu un plebiscito, riuscì a ottenere 332 voti su 371. Governò il paese per 12 anni, fino al 1958.  Il giorno del suo insediamento scelse di farsi fotografare con indosso il costume tradizionale di Borutta, il suo paese, utilizzato nelle occasioni importanti.