CAGLIARI. Il nubifragio che ieri pomeriggio si è abbattuto su Cagliari, scaricando in circa mezz'ora di precipitazione accumuli oscillanti dai 20 mm dei settori occidentali del capoluogo ai 35 mm di quelli orientali, è stato provocato da una supercella, la manifestazione temporalesca più intensa e pericolosa osservabile in natura.
Si tratta di un'unica cella temporalesca di grosse dimensioni caratterizzata da un'intensa corrente ascensionale ruotante, il mesociclone appunto, che ne determina una visibile rotazione ad occhio nudo dell'intera struttura. Come tutte le supercelle, anche quella transitata su Cagliari è stata preceduta da spettacolari ed inquietanti formazioni nuvolose. Su tutte spiccava per la sua incredibile estensione la shelf cloud o "nube a mensola" originata dal gust front (linea dei groppi) che impattando al suolo sollevava l'aria caldo umida davanti ad esso fino al livello di condensazione. La shelf cloud è risultata particolarmente arcuata per la forte spinta indotta dalla "secchiata" di acqua e aria fredda (downburst). Era inoltre presente un lowering, un piccolo abbassamento nuvoloso del diametro inferiore al chilometro ad indicare l'area in cui era presente la corrente ascensionale principale del temporale. L'aria entrava nel lowering sia dal lato caldo (inflow) sia da quello freddo (outflow) e in questo caso nel lato freddo produceva una coda chiamata inflow tail. Proprio da qui ha preso vita un embrione di tromba d'aria, funnel cloud, che fortunatamente non ha toccato terra.