ROMA. "Papa Francesco diede subito l'impronta della sua forte personalità nel governo della Chiesa, instaurando un contatto diretto con le singole persone e con le popolazioni, desideroso di essere vicino a tutti, con spiccata attenzione alle persone in difficoltà, spendendosi senza misura, in particolare per gli ultimi della terra, gli emarginati. È stato un Papa in mezzo alla gente con cuore aperto verso tutti. Inoltre è stato un Papa attento al nuovo che emergeva nella società ed a quanto lo Spirito Santo suscitava nella Chiesa". Sono le parole del cardinale decano Giovanni Battista Re nell'omelia della messa esequiale per Papa Francesco, morto lunedì mattina.
Oggi a San Pietro sono arrivati centinaia di migliaia di cittadini (circa 200mila) da tutta Italia e da tutto il mondo per dare al Pontefice l'ultimo saluto e partecipare ai funerali.
"Nonostante la sua finale fragilità e sofferenza, Papa Francesco ha scelto di percorrere questa via di donazione fino all'ultimo giorno della sua vita terrena. Egli ha seguito le orme del suo Signore, il buon Pastore, che ha amato le sue pecore fino a dare per loro la sua stessa vita. E lo ha fatto con forza e serenità, vicino al suo gregge, la Chiesa di Dio", ha detto Giovanni Battista Re nell'omelia. "Papa Francesco ha realmente condiviso le ansie, le sofferenze e le speranze del nostro tempo della globalizzazione, e si è donato nel confortare e incoraggiare con un messaggio capace di raggiungere il cuore delle persone in modo diretto e immediato. Il suo carisma dell'accoglienza e dell'ascolto, unito ad un modo di comportarsi proprio della sensibilità del giorno d'oggi, ha toccato i cuori, cercando di risvegliare le energie morali e spirituali".
Applausi dalla folla quando il decano ha ricordato l'impegno del Papa per la pace.
Dopo il rito dell'Eucaristia in via della Conciliazione, dove si sono concentrate altre migliaia di persone, è cominciato il lento deflusso.