CAGLIARI. "Qui è peggio del carcere", "È un cimitero abbandonato, stiamo morendo lentamente". Le urla provengono dalle finestre ingabbiate del Cpr di Macomer, l'ex carcere di massima sicurezza che oggi è il centro di prima accoglienza per i migranti che arrivano in Sardegna. Nel cortile della struttura ci sono le telecamere e il giornalista di Presa Diretta, insieme a Francesca Ghirra, deputata sarda di Alleanza Verdi e Sinistra. Ed è proprio Ghirra che negli ultimi mesi ha portato all'attenzione del Parlamento la situazione drammatica del Cpr sardo, dove solo a febbraio si sono registrati due tentativi di suicidio, causati dalle condizioni di detenzione.
La puntata andata in onda pochi giorni fa su Rai 3 ha testimoniato la disperazione dei migranti ospiti del centro: "Non riusciamo a sentire le nostre famiglie", dicono, "Io ho scontato tutta la mia pena ma non mi sento scarcerato, perché qui è peggio del carcere".
I migranti raccontano poi che le stanze, all'interno, sono bruciate a causa del recente incendio scoppiato il 25 marzo. Uno di loro dice di non farcela così e avvisa che farà "qualcosa di brutto". Poco dopo un uomo che il giornalista di Presa Diretta e la deputata avrebbero dovuto incontrare tenta di togliersi la vita, impiccandosi. Arrivano i sanitari, la situazione è critica. Viene trasferito in ospedale.
"Da Milano a Macomer", attacca Ghirra, "la situazione si ripete identica: strutture fatiscenti, violenza, abuso di psicofarmaci, autolesionismo, disagio psichico, pestaggi. Un sistema che genera dolore e angoscia. È importante fare luce su questi luoghi terribili e mobilitarsi perché vengano chiusi al più presto".