CAGLIARI. "Al settimo piano del Brotzu si istituisce la terapia intensiva pediatrica? Quindi i trapiantati di fegato vengono espropriati di una struttura indispensabile nel post trapianto". È il grido d'allarme lanciato da Pino Argiolas, che per oltre 15 anni ha diretto l’associazione sarda dei trapiantati Prometeo.
Argiolas non nasconde la sua amarezza: "Una struttura che sostituisce la vecchia terapia semi intensiva, e che con tutte le modifiche era costata 400 Mila euro per garantite ai trapiantati di fegato un decorso post operatorio tranquillo", ricorda in un post sui social, "Siamo certi che in Sardegna serve una terapia intensiva pediatrica, da anni viene richiesta da cittadini e medici, ma siamo anche certi che non può essere aperta scippando la struttura ad altri pazienti fragili come i trapiantati".
La notizia non è passata inosservata sui social, con decine di messaggi di preoccupazione per quanto potrebbe accadere, in un clima già tesissimo per le ultime vicende che hanno riguardato sia il trasferimento dei pazienti del Businco che la "guerra interna" tra azienda e medici per i turni di guardia comuni.
"Riteniamo che questa decisione del Ds sia una ulteriore prova di forza nei confronti di chi con tanta abnegazione e grande professionalità ha realizzato a Cagliari oltre 500 i trapianti di fegato", attacca Argiolas.