CAGLIARI. Una sintesi preoccupante accompagna l’annuncio della presentazione del trentesimo Rapporto sull'economia in Sardegna. Non ci sono le solite luci e ombre: a prevalere sono le ombre.
A rendere nota l'anticipazione è l'Università di Cagliari sul sito web. Dopo il crollo del 2020 dovuto alla pandemia ed il rimbalzo positivo del biennio successivo, si prevede che l’Italia e la Sardegna, legata a filo doppio all’economia nazionale, ritornino a tassi di crescita molto ridotti, continuando a perdere posizioni in Europa. Notizie drammatiche per l’Isola arrivano dalle dinamiche demografiche: si nasce meno, si muore di più. I giovani emigrano e i nuovi arrivi sono insufficienti. La popolazione quindi invecchia e si riduce, di conseguenza si restringe la base occupativa e la capacità di generare ricchezza.
Non solo. Il sistema sanitario regionale peggiora la qualità delle prestazioni e non riesce a dare risposte adeguate ai bisogni della popolazione, i servizi per l’infanzia e per gli anziani sono insufficienti. La capacità competitiva della regione è molto bassa ed in peggioramento così come risulta insufficiente la qualità delle istituzioni percepita dai cittadini.
Questa la sintesi del documento che verrà presentato il 9 giugno a cura del referente scientifico Raffaele Paci che verrà presentato il 9 giugno nell'Aula A di Scienze economiche, giuridiche e politiche: “È necessario definire con urgenza un progetto condiviso di rinnovamento, basato su alcuni pilastri fondamentali: innovazione tecnologica, istruzione, ambiente, equità, qualità istituzionale, identità ed autonomia”.