CAGLIARI. Dalla cattedra ad altre attività. Ma non a contatto con gli studenti. E il doppio delle ore di lavoro. Queste le regole in vigore da oggi per gli insegnanti che ancora non si sono vaccinati. E dovranno rispettarle fino a quando non decideranno di accedere alla campagna vaccinale.
“L’ufficio legislativo del ministero ha dato il suo parere sul regime lavorativo dei docenti non vaccinati”, precisa Massimo De Pau, presidente sardo dell’associazione nazionale dei presidi, “verranno adibiti ad attività di supporto, non avranno contatti con gli alunni fino a quando non saranno vaccinati”.
In sintesi: oggi l'insegnante no vax viene paragonato al docente inidoneo. In più: ore doppie di lavoro, sulla base delle direttive del dirigente sulle nuove mansioni.
“Prescrizioni inaccettabili, arrivate con una circolare inattuabile”, secondo Nicola Giua, rappresentante del Cobas in Sardegna, “avranno delle mansioni non meglio specificate e andranno sostituiti con supplenti, quindi con un aggravio per l’erario”.
Il sindacato più rappresentativo nell’Isola si è detto pronto a tutelare i colleghi se l’istituto decide di attuare le nuove disposizioni del Governo. “Si tratta di una nuova e gravissima vessazione senza che esista un’evidenza scientifica e si tratta di una decisione punitiva. Ricorreremo contro la circolare nel caso in cui i dirigenti scolastici ne diano attuazione. Tuteleremo i diritti dei colleghi e delle colleghe qualora venga richiesto di svolgere un orario di lavoro diverso da quello contrattuale”.