CAGLIARI. Niente acqua nei campagne del Campidano cagliaritano, da Assemini a San Sperate, passando per Elmas e Monastir. Ma il problema non è la siccità: ci sono i pesci incastrati nelle tubature e non è possibile irrigare i campi. La clamorosa denuncia arriva dal leader di Unidos Mauro Pili, che ieri ha incontrato alcuni agricoltori.
"Pesci a valanga nelle reti, ma non quelle dei pescatori. Ad essere intasate da migliaia di pesci sono le reti irrigue che portano l’acqua nelle campagne del cagliaritano, da Elmas ad Assemini, passando per Monastir e San Sperate. Il disastro", spiega Pili, "corre nelle reti irrigue che da lunedì sono bloccate lasciando a secco le campagne per l’ennesimo duro colpo al mondo agricolo. Si tratta di una situazione al limite del paradossale se non ci fosse di mezzo l’ennesima gestione avventata della risorsa idrica in Sardegna".
Il problema sarebbe legato alla scelta di pescare l'acqua dal Simbirizzi: "Secondo quanto riferito da alcuni operatori l’approvvigionamento idrico sarebbe avvenuto dal lago del Simbirizzi senza nessuna preventiva verifica della qualità delle risorse irrigue e soprattutto senza aver verificato che nella canalizzazione dell’acqua in rete non finissero una valanga di pesci che ha finito per intasare tutta la rete distributiva", attacca l'ex presidente della Regione, "I tecnici del consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale devono individuare tutti i punti di blocco della rete in seguito all’intasamento dovuto ai pesci aspirati dalla captazione dell’acqua e dovranno aprire le condotte con mezzi meccanici, sezionare e liberare le condotte". Intanto, niente acqua.