CAGLIARI. Un partito in balia di "un noto gruppetto di capicorrente" che ha "deturpato l'istituzione che rappresento" mandando in campo "gli agitatori politici di professione, con aggressività calcolata e metodo intimidatorio". Il giorno dopo l'infuocata assemblea finita quasi in rissa, le cui immagini hanno fatto il giro del web mettendo a nudo la crisi del Pd sardo, la presidente Lalla Pulga sceglie un articolato post su Facebook per raccontare la sua verità. Eccola.
"La tensione sul mio operato - scrive l'ex sindaca di Quartucciu, esponente della minoranza del partito - si è materializzata nel momento in cui è stato chiaro non si sarebbe raggiunto il numero legale, con il conseguente avvio delle procedure delle primarie per la elezione del nuovo segretario. Da quel momento, si si sono mossi gli agitatori politici di professione, che hanno preso d'assalto il tavolo della Presidenza". E ancora: "L'assalto è continuato dopo che, dopo oltre un’ora dall’orario di convocazione in cui ho atteso il raggiungimento del numero legale dando tempo per eventuali ritardi , ho dovuto dichiarare chiusa l'assemblea, come previsto dalle regole". Per questo, "mi sento di ringraziare non solo Renato Soru, ma anche le poche persone che hanno provato a farsi largo in questa mischia indegna, per tutelarmi da un attacco che stava trascendendo di minuto in minuto".
Niente nomi e cognomi, ma il riferimento, leggendo le cronache di ieri, sembra evidente. "Da lì in poi, uno dei componenti dell’ufficio di Presidenza, stravolgendo ogni regola, ha trattenuto una parte dei presenti in una assemblea a quel punto surreale, direi finta. Dopo due ore ha dichiarato un asserito numero legale, e senza titolo ha convocato un'ulteriore assemblea, che in realtà assume i caratteri di una riunione di componenti, per una elezione del segretario anch’essa surreale e a questo punto finta. In tutto questo, è stato supportato da una persona che, essendo decaduto dal suo ruolo organizzativo, non aveva alcun titolo".
Infine un appello "a tutte e tutti per un rinsavimento generale, che parta dalla osservanza delle regole, prima che statutarie, di civile convivenza all’interno della medesima comunità politica, che comunque oggi sento il dovere di difendere in ogni sede opportuna. Per questo,ho già comunicato al Segretario Martina gli esiti dell’assemblea di ieri, e richiesto l’avvio di ogni azione conseguente".