CAGLIARI. Il Collettivo del cinema sardo ha promosso oggi una manifestazione di fronte all’assessorato regionale della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport. "Dopo anni in cui l’applicazione della legge regionale15/2006 (la cosiddetta “legge cinema”) ha permesso lo sviluppo del settore cinematografico in Sardegna", spiegano dal collettivo, "con la conseguente formazione di centinaia di operatori tra autori e autrici riconosciuti nel panorama festivaliero italiano e internazionale, professionalità, maestranze e capi-reparto di indiscutibile livello, produttori sempre più capaci di competere con le strutture di base nel continente, ci troviamo in una situazione di impasse".
Dal 2021, infatti, a fronte di un regolare stanziamento finanziario, l’assessorato alla Cultura della Regione Sardegna ha stabilito per i bandi produzione la prassi dello scorrimento delle graduatorie delle annualità precedenti, senza procedere ad avviare nuove procedure selettive ed individuare nuovi progetti.
"La mancata pubblicazione da parte dell’assessorato nel 2023 dei bandi per lo sviluppo sceneggiature, produzione di cortometraggi e di lungometraggi", concludono, "mette in pericolo il futuro della filiera e l’imporsi di procedure per il sostegno al cinema fuori dal quadro legislativo vigente e carente di trasparenza, come riscontrato di recente, che porterebbero ad un ritorno al passato. Senza un’inversione di rotta immediata, il settore rischia di paralizzarsi definitivamente".
Il comitato chiede l’immediata pubblicazione dei bandi cinema per la produzione con uno stanziamento adeguato per l’annualità 2023 e una programmazione triennale della pubblicazione delle prossime procedure selettive, per permettere agli operatori una pianificazione seria e rigorosa del proprio lavoro.