CAGLIARI. "La Sardegna si è già espressa a suo tempo con un 'no' che non poteva lasciare spazio a dubbi". Lo dichiara Christian Solinas, presidente della Regione autonoma della Sardegna commentando la notizia della pubblicazione dei siti per il deposito di scorie nucleari nell'Isola (QUI LA NOTIZIA).
"La riproposizione della Sardegna come sede di deposito di rifiuti nucleari – se fosse vero – sarebbe un attacco frontale che la Regione e l’intero Popolo sardo non sono disposti ad accettare. Reagiremo, senza indugio o tentennamenti, con ogni strumento democratico a disposizione.
Sarebbe inaccettabile che si calpestassero esiti referendari e specifiche norme regionali, di cui la Sardegna ha voluto dotarsi per scongiurare inaccettabili forme prevaricatorie come queste.
Prenderò immediati contatti con i vertici del Governo, per accertarmi che la leale collaborazione fra istituzioni e la correttezza dei rapporti fra Stato e Regione non sia stata compromessa".
In serata sono arrivate anche le reazioni di altri esponenti politici come Alessandra Todde, candidata alle prossime elezioni regionale alla carica di presidente per il Campo largo, che ha detto: "A quanto sembra non è bastato il referendum del 2011, quando il 97,13% dei sardi ha bocciato la possibilità di ospitare impianti nucleari o siti per lo stoccaggio delle loro scorie radioattive. Considero quella del governo una scelta pericolosa e molto grave”. E un "No grazie, le scorie nucleari non le vogliamo nella nostra isola" si registra anche da Francesca Ghirra, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.