ROMA. Per il governo italiano sarebbero 8 i possibili siti per il deposito di scorie nucleari in Sardegna: il ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica ha reso disponibile sul suo sito web l'elenco delle aree adeguate per l'ubicazione del deposito nazionale di rifiuti nucleari, come indicato nella carta nazionale delle aree idonee (Cnai).
Secondo il documento le aree scelte sono all'interno dei comuni di Albagiara, Assolo e Usellus per la provincia di Oristano. Gli altri, invece, sono tutti nel Sud Sardegna: Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna, Nurri, Ortacesus e Guasila.
Questa carta, frutto del lavoro congiunto di Sogin e Isin, ha proposto nella totalità 51 possibili siti in tutta Italia.
Dalla data di pubblicazione della Carta, enti territoriali e strutture militari hanno un periodo di 30 giorni per presentare la loro candidatura come sede del deposito. È importante notare che anche enti locali non inclusi nella Cnai hanno la possibilità di candidarsi, richiedendo a Sogin di effettuare una nuova valutazione del loro territorio.
Alessandra Todde, candidata alle prossime elezioni regionale alla carica di presidente per il Campo largo afferma che: "A quanto sembra non è bastato il referendum del 2011, quando il 97,13% dei sardi ha bocciato la possibilità di ospitare impianti nucleari o siti per lo stoccaggio delle loro scorie radioattive. Considero quella del governo una scelta pericolosa e molto grave”. E un "No grazie, le scorie nucleari non le vogliamo nella nostra isola" si registra anche da Francesca Ghirra, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.