CAGLIARI. "Con la conferma del non luogo a procedere perché il fatto non sussiste per Mario Pirastu oggi (mercoledì 6 dicembre 2023), a Cagliari, si è chiuso anche l'ultimo capitolo della vicenda del presunto furto del Dna, per la quale il noto genetista era stato indagato, assieme ad altri dodici", (QUI LA NOTIZIA).
Lo fa sapere con una nota l'avvocato Giovanni Battista Gallus, difensore del professor Mario Pirastu.
"Il procedimento aveva visto prima l'assoluzione, nel gennaio 2020, del curatore fallimentare di SharDna, giudicato con rito abbreviato, e, successivamente, vi era stata la separazione, per alcuni problemi di notifica, in due distinti procedimenti", si legge.
"Nel primo, il Gup di Lanusei, Mariano Arca, aveva dichiarato il non luogo a procedere per undici indagati, per una serie di fatti connessi appunto alla presunta "sottrazione" di aliquote di DNA e al trattamento di dati personali all'interno del parco Genos. Il Pubblico Ministero aveva proposto appello soltanto nei confronti di Simona Vaccargiu, L'appello, però, è stato dichiarato inammissibile dalla Corte d'appello di Cagliari, Sezione II, per tardività, con sentenza del 7 giugno 2023, e conseguente conferma del non luogo a procedere.
Nel secondo procedimento, che vedeva come indagato il solo Mario Pirastu, il Gup di Lanusei, Paola Murru, dichiarava ugualmente il non luogo a procedere, nel luglio 2021, per tutti i reati contestati", continua la nota.
"Il Pubblico ministero proponeva appello, per la sola contestazione connessa all'asserito 'furto' del Dna.
E oggi è arrivato l'epilogo di una lunga e complessa vicenda che ha visto anche l'intervento del Garante della privacy e che ha avuto vasta eco, anche nazionale: la Corte d’appello di Cagliari, II sezione, presieduta da Tiziana Marogna, ha infatti accolto le argomentazione del difensore del genetista, l'avvocato Giovanni Battista Gallus, e ha rigettato l'appello del Pm, confermando la sentenza di non luogo a procedere. Le motivazioni si conosceranno tra trenta giorni".