CAGLIARI. "È uno scandalo inesistente, che ha creato un grave danno di immagine all’Asl di Nuoro Sardegna perché avuto un risotto mediatico importante, a fronte del fatto che non esiste il problema".
Così l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, che oggi si difende in Consiglio regionale dopo il polverone mediatico scatenato da una lettera inviata dall'Asl di Nuoro e indirizzata a un paziente oncologico per invitarlo a recarsi in un altro centro ospedaliero fuori Sardegna. La motivazione? Una lunga attesa di 6 mesi solo per poter iniziare la radioterapia nell'Isola.
"C'è stata una leggerezza. Ma sarà l’indagine interna dell’Asl a valutare il comportamento di chi ha redatto quel certificato".
Ha proseguito Doria.
"Ovviamente è questo che ha generato sicuramente il senso di indignazione di inviare un paziente fuori regione, quando tra l’altro non era necessario perché era stato già preso in carico della stessa struttura che gli aveva fissato, nei tempi canonici, il centraggio TC che è propedeutico all’immediato trattamento radiante, nei tempi corretti", ha spiegato.
Secondo l'assessore, quindi, i centri di Nuoro, Cagliari e Sassari a cui si aggiunge il Mater Olbia, sono perfettamente in grado di garantire le cure nei tempi adeguati.
Ma l'opposizione va all'attacco: "L'assessore deve finirla di dare la colpa dei disservizi ai medici e ai pazienti. Non è mai la colpa di chi si ammala e necessita di cure migliori di quello che la sanità sarda eroga. E non è possibile che ci si rivolga ai pazienti con le querele e non con le scuse che in questi casi sono ampiamente dovute", ha detto il capogruppo dei Progressisti in consiglio regionale, Francesco Agus.