CAGLIARI. Ingiurie, pedinamenti, minacce, aggressioni verbali che spesso diventano anche fisiche. Sono tante, troppe, le donne che ogni giorno vivono nel terrore a causa di un uomo violento, che sia il compagno, il marito, l'ex o un altro familiare. E sempre più spesso, fortunatamente, denunciano. Non sempre, però, questo basta per salvarsi.
Ciò che ha dell'incredibile in questo caso sono i numeri dei maltrattamenti: con una frequenza impressionante arrivano dalle forze dell'ordine notizie di arresti o episodi legati a casi di violenza contro le donne. Sono stati più di una decina, nella provincia di Cagliari e nel Sud Sardegna, solo dall'inizio dell'anno (in media, due arresti alla settimana). E non contiamo qui gli epiloghi più tragici, i femminicidi, su cui bisognerebbe soffermarsi per un capitolo a parte. A sembrare un bollettino di guerra è in questo caso la lista degli interventi dei carabinieri per l'attivazione del cosiddetto "codice rosso" per proteggere le vittime di maltrattamenti. Quasi tutte donne.
L'ultimo, in ordine di tempo, a Gonnosfanadiga. Oggi un uomo di 37 anni è stato arrestato perché sorpreso in casa della moglie, che lo aveva denunciato nei giorni scorsi per minacce, pedinamenti e aggressioni fisiche. Aveva paura: è andata in caserma a raccontare quell'incubo. Ma lui si è ripresentato da lei ed è dovuto intervenire un altro cittadino per segnalarne la presenza al 112. I carabinieri hanno valuto che la donna rischiava seriamente per la sua vita e lo hanno quindi arrestato e messo ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip del Tribunale di Cagliari.
Lo stesso paese ieri è stato protagonista di un altro grave episodio di violenza domestica: un diciannovenne ha aggredito la madre colpendola con una bottiglia di vetro alla test, poi è entrato in camera del fratello e lo ha accoltellato.
Basta tornare indietro di appena due giorni per trovare fra le cronache locali l'ennesimo caso, stavolta a Buggerru. Lei denuncia l'ex compagno per violenze psicologiche e minacce: scatta il codice rosso e il divieto di avvicinamento, con braccialetto elettronico. Ancora due giorni prima, il 1 febbraio 2025, a Carbonia: arrestato per atti persecutori nei confronti dell’ex compagna. 25 gennaio, Villacidro: arrestato per violazione del divieto di avvicinamento alla ex compagna.
E potremmo girare le pagine indietro nel tempo all'infinito. Stalking, atti persecutori. Tutti gli episodi hanno un comune denominatore: le vittime raccontano di vessazioni e percosse che hanno creato in loro un tale clima di terrore da far modificare anche le proprie abitudini di vita. Sembra di vedere la scena di un film che si ripete all'infinito, ma che racconta invece la realtà di oggi. Quella di una società ancora radicata nel patriarcato.