CAGLIARI. "Ti centro". Tradotto: "Ti picchio", normalmente con un cazzotto in pieno volto. Espressione tipica dello slang cagliaritano, non di oggi. Solo che adesso succede che le premesse di uno scontro fisico tra adolescenti - tante le ragazzine coinvolte - passano dalle chat e dai social network, con la creazione di un'aspettativa generale tra coloro che ricevono il messaggio e di un pubblico pronto ad assistere alla scena, fissata con un appuntamento del quale tutti sono a conoscenza.
A Cagliari e nell'hinterland succede in continuazione e sono almeno tre alla settimana le segnalazioni che arrivano all'Osservatorio Cybercrimine Sardegna gestito da Luca Pisano. Che spiega il fenomeno, pubblicando anche alcune foto che ritraggono adolescenti che si prendono a botte e lanciando un appello ai genitori:
Caro genitore,
ogni settimana nella città metropolitana di Cagliari le ragazzine si sfidano, insultano e minacciano on-line per poi darsi un appuntamento in città finalizzato a picchiarsi (nel loro slang: “CENTRARSI”).
È una questione di regole, rispetto, onore: <<se tu guardi le storie di Instagram del mio (futuro, possibile, eventuale) fidanzato, io ti “centro” perché tutti sappiano che quel ragazzo è mio>>.
Ma è anche una questione di show: in un’esistenza attanagliata dall’esigenza di apparire bisogna fare qualcosa per racimolare il massimo numero di like.
Infatti ogni pestaggio è preceduto da numerosi proclami online (sulle storie di Instagram, su ThisCrush e sui gruppi di WhatsApp), seguito nella realtà da numerosi ragazzi che assistono per incitare all’odio e per riprendere con il telefonino lo scontro fisico, e infine commentato nuovamente sui social network per denigrare o enfatizzare una delle due contendenti.
Ecco che cosa devi sapere e che cosa ti suggerisco di fare:
1. Picchiarsi e “centrarsi“ non sono la stessa cosa: se due giovani si picchiano, l’evento (spesso imprevisto) rimane riservato; se due invece si devono “centrare”, cercano, con le modalità sopra indicate, di richiamare l’attenzione.
2. Attualmente nella città metropolitana di Cagliari i ragazzi più frequentemente si picchiano, le ragazze si “centrano”.
3. I luoghi dello scontro fisico sono quasi sempre gli stessi: Stazione marittima-porto di Cagliari; Viale Marconi -Zona adiacente al centro commerciale Le Vele; il buco-via Degioannis; Piazza Yenne.
4. Fascia di età maggiormente a rischio: 12-15 anni.
5. Preoccupati se tuo figlio/a rientra a casa decisamente alterato/a, ha lividi (che giustifica con cadute accidentali), controlla continuamente il cellulare manifestando angoscia, modifica improvvisamente le abitudini (ad esempio: non vuole uscire da casa durante il week end).
6. Controlla periodicamente il cellulare di tuo figlio/a: In particolare i gruppi e le chat di WhatsApp, Direct di Instagram , le storie di Instagram e il contenuto del profilo ThisCrush;
7. Se, come spesso accade, hai perso il diritto-dovere di controllare il cellulare, guarda più volte al giorno il profilo Instagram di tuo figlio/a, le sue storie e ThisCrush. Se non sai come fare, contattaci alla seguente email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al numero di cellulare 327 9832070.
Devi inoltre sapere che nella città metropolitana di Cagliari è particolarmente attiva una subcultura giovanile, caratterizzata da slogan bellici che sollecitano allo scontro fisico.
“ IL TRADIMENTO NON VA PERDONATO ❤️
?
?
?” , se è una frase presente sul profilo Instagram di tuo figlio/a o un suo modo di pensare, può segnalare simpatia o appartenenza al gruppo SANTUZZA (Sant’Elia/ San Michele).
Non ci sarebbe da preoccuparsi più di tanto, visto che si tratta di conflitti tra bambini quasi ragazzini, se non fosse per la presenza di due problemi: 1. talvolta il ragazzi che assistono agli scontri possono portare coltelli e/o tirapugni; 2. l’evento diventa pubblico, a causa della videoregistrazione, ed espone uno dei due contendenti alla gogna mediatica.
Aiutaci a fermare la subcultura
del #centrarsi