CAGLIARI. La procura di Cagliari indaga per omicidio sulla morte di Manuel Piredda, il ragazzo rimasto ucciso a 27 anni il 17 aprile del 2011 nel rogo della sua abitazione a Bacu Abis (Carbonia). Dall'incendio si era miracolosamente salvata Valentina Pitzalis, l'ex moglie, sfigurata dalle fiamme. Lei aveva subito raccontato che il muratore aveva provato a darle fuoco dopo averla cosparsa di benzina, ma sarebbe rimasto vittima della propria aggressività. Ora, a distanza di più di sei anni, arriva la clamorosa svolta in quello che, fino agli ultimi giorni, era stato considerato un tentato femminicidio: un caso che sembrava chiuso, almeno per la magistratura, con la morte del presunto colpevole.
Lo scorso luglio però – dopo una serie di esposti presentati dall'avvocato Gianfranco Sollai, legale di genitori di Piredda – gli inquirenti hanno riaperto il caso, gettando una pesante ombra sul racconto della Pitzalis. I parenti del muratore di Gonnesa morto nel rogo non hanno mai creduto al racconto della compagna del figlio: lui l'avrebbe aggredita, avrebbe tentato di bruciarla viva dopo una lite. Ma Manuel è morto quella sera. Non ha mai potuto subire un processo, le indagini sul caso sembravano essersi fermate alla versione di Valentina, che aveva raccontato di essersi salvata dalla violenza del marito solo per un caso fortuito. Da quella sera maledetta, qualunque cosa sia successa, porta sul corpo i segni delle fiamme. Ancora costretta a sottoporsi a dolorose cure, Valentina Pitzalis gira l'Italia ed è diventata negli anni simbolo della violenza sulle donne. È anche una delle protagoniste del docu-film "Il futuro è donna", pellicola contro il femminicidio che verrà presentata al festival del cinema di Venezia nei prossimi giorni. La Procura però riapre il caso. E per fare chiarezza sulla morte di Manuel indaga su tre ipotesi di reato: omicidio, istigazione al suicidio e omicidio del consenziente. E incendio.