In Sardegna

I panificatori sardi: "Calo delle domande, non dimenticatevi di noi ora che abbiamo bisogno"

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CAGLIARI. In queste lunghe settimane di quarantena, loro sono stati tra i pochi “fortunati” che hanno potuto continuare a lavorare, cuocere e vendere il frutto del loro impegno: il pane. Sono i panificatori artigiani della Sardegna, 732 imprese e 3mila addetti, che anche durante il lockdown, con professionalità e applicando tutte le norme di sicurezza, hanno fatto arrivare, quotidianamente, il prodotto fresco sulle tavole dei sardi.

 Divisi tra produzione e vendita, in questo periodo hanno rappresentato una importante figura di riferimento per tutti i consumatori: la notte lavorando nei laboratori e la mattina vendendo il pane nei punti vendita o distribuendolo casa per casa. Però anche questo settore ha sofferto per il calo della domanda, la conseguente riduzione del giro d’affari e, la necessaria, seppur dolorosa, messa in cassa integrazione di buona parte del personale. 

“In questi ultimi due mesi difficili ci siamo resi conto di quanto siano importanti le attività di vicinato, di prossimità, come i panifici o le botteghe – commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – proprio i panificatori, in special modo, si sono confermati come i soggetti a cui rivolgersi per i beni di prima necessità, quelli alimentari, dei prodotti freschi da acquistare senza spostarsi troppo da casa, in modo facile e veloce, in sicurezza e senza accalcamenti”. “I maestri dell’arte bianca – continua Matzutzi – hanno dimostrato, inoltre, una forte sensibilità sociale, continuando a essere un presidio territoriale, a disposizione di tutta la popolazione, soprattutto delle categorie più svantaggiate”. “Per tutte queste ragioni dobbiamo ringraziare titolari e dipendenti – prosegue il Presidente di Confartigianato Sardegna – perché, con passione, responsabilità e sacrificio, anche in questo periodo sono riusciti a garantire il pane fresco quotidiano sulle tavole dei sardi”.

“Noi panificatori in questi mesi abbiamo potuto, e dovuto, assolvere al compito di rifornire la popolazione del pane quotidiano – afferma Gianfranco Porta, Presidente di Panificatori di Confartigianato Sud Sardegna - lo abbiamo fatto come sempre in silenzio, lavorando la notte nei nostri laboratori, rispettando per primi le nuove norme di sicurezza imposte dal governo, con senso di responsabilità, come sempre”. “I nostri panifici, grazie anche al coraggio del nostro personale di vendita – continua Porta – sono sempre rimasti aperti in questo periodo, soprattutto per venire incontro alle necessità dei più deboli e anziani; ed è per loro che abbiamo attivato il servizio di consegna a domicilio gratuito, consentendo in sicurezza di avere il pane fresco che, oggi più che mai, rappresenta un valore per la nostra economia e per la nostra società”.