CAGLIARI. "Per Andrea Deidda oggi non è Natale: un velo di tristezza offusca la gioia di queste festività. Non mi trasmette desideri di vendetta ma mi guarda triste e indifeso e si chiede, mi chiede, "perché"!". A parlare è Gianfranco Piscitelli, avvocato del fratello di Francesca Deidda, la donna uccisa dal marito a San Sperate e i cui resti sono stati trovati a luglio scorso dentro un borsone lungo la vecchia Orientale sarda.
"L'assenza di sua sorella Francesca e la certezza del non ritorno si fa sentire profondamente, lasciando un vuoto incolmabile", racconta il legale in un post sui social, "I ricordi di una infanzia felice insieme, uniti davanti alle luci che adornano l'albero di casa scintillante e custode di regali e sorprese, affiorano, dolci e amari, come le melodie delle canzoni festive. Un nodo alla gola lo stringe, impedendo alle parole di esprimere appieno la sofferenza. Il pensiero costante rivolto a Francesca che non c'è più perchè barbaramente uccisa da quell'uomo che per oltre vent'anni ha amato, quell'uomo che doveva proteggerla, come falsamente le aveva giurato, rende ogni momento pesante".
Recentemente, dopo mesi di carcere, Igor Sollai, accusato dell'omicidio, ha confessato di aver ucciso la moglie. "Giustizia e Verità per Francesca sono oramai affidati ad uomini che giudicheranno con i codici", scrive Piscitelli, "stando a tutti i depistaggi e le false rappresentazioni dell'orrendo gesto rappresentate dall'assassino di Francesca, non so se io o la Giustizia terrena riusciremo a rispondere alla sua domanda; ma una risposta vera l'assassino dovrà prima o poi darla a qualcuno a cui non si può mentire e dovrà darla! E, sino a quel momento estremo, dovrà darla anche a se stesso quando, nelle notti di Natale ed in tutte le notti che passerà a scontare la sua certa pena terrena, dovrà confrontarsi con se stesso".