CAGLIARI. "Abbiamo analizzato i dati pubblicati dall’osservatorio permanente sulla qualità delle cure in Italia e nessun istituto sardo raggiunge la sufficienza". L'ammissione arriva direttamente dalla Regione e in particolare dalla presidente Alessandra Todde che con la sua Giunta ha appena stanziato quasi 200 milioni destinati alla Sanità. "Le strutture ospedaliere della Sardegna e la nostra assistenza territoriale presentano diverse criticità", conferma Todde, "Per questo, riteniamo prioritario investire nuove risorse nella sanità regionale per affrontare le numerose problematiche che colpiscono il nostro sistema sanitario".
Il riferimento è all'approvazione di ieri notte in Consiglio regionale della variazione di bilancio, che Todde definisce "un passaggio fondamentale per il futuro della Sardegna".
Dei 200 milioni circa destinati alla Sanità, in particolare oltre 161 milioni di euro andranno al funzionamento delle Asl e ad assicurare la prosecuzione di tutte le attività già avviate. Quindici milioni di euro, in aggiunta ai 10 milioni già previsti, per armonizzare e adeguare gli stipendi del personale sanitario svantaggiato. Dodici milioni di euro per l’ammodernamento delle strutture sanitarie inserite nel PNRR e per l’acquisto di nuove apparecchiature mediche. E ancora 2,3 milioni per adeguare le borse di studio regionali per gli specializzandi, così da non escludere nessuno studente.
"Questi sono solo alcuni degli stanziamenti previsti con cui stiamo dimostrando la nostra determinazione nel cercare soluzioni rapide e concrete a problematiche mai affrontate prima", conclude Todde.
L'assessore alla Sanità Armando Bartolazzi commenta: “Si tratta di risultati importanti, che premiano la nostra determinazione a trovare soluzioni rapide e concrete su problematiche mai affrontate finora".
E ammette anche che la Sardegna è agli ultimi posti in Italia sulla campagna vaccinale: "Tutte le misure approvate in variazione aggiungono un passo verso la strada del ritorno ad una sanità più efficiente, più efficace, e più vicina al cittadino. Cito l’esempio dei fondi per introdurre in via sperimentale la possibilità di fare i vaccini in farmacia, 65 mila euro per una misura che intende rendere capillare la campagna vaccinale in tutti i territori dell’isola raggiungendo anche le zone meno servite ed incentivando la prevenzione verso la quale la Sardegna è agli ultimi posti in Italia”.