CAGLIARI. Il "pericolo" dell'avanzata cinese, il declino delle storiche famiglie del commercio, le conseguenze del proliferare dei grandi centri commerciali sul tessuto economico urbano, la crisi che traspare dalla ressa per accaparrarsi l'offerta migliore: ci sono molte facce di Cagliari - vecchia e nuova - nel post di Emanuele Garzia, figlio di Raffaele, cioè di uno di coloro che furono i "potenti" della città: fu deputato, presidente-imperatore della Camera di commercio per molti lustri, a capo del Cis. Uno che stava al vertice della piramide de "is de nous". Il rampollo della famiglia di commercianti, Emanuele, usa Facebook per raccontare le sue impressioni di fronte alla nascita del centro commerciale Lidl a Sestu, sulla vecchia 131: ieri l'ipermercato è stato preso d'assalto e c'è chi racconta di liti per un parcheggio.
"Vedete l’insegna sullo stabile nella destra, ditta Garzia, o meglio quello che rimane dell’azienda di famiglia, dopo una dolorosa ristrutturazione aziendale che ci ha costretto a vendere - scusate, svendere è il termine giusto - il capannone ai cinesi, e a diventare loro inquilini, nei due piani superiori, dove ci siamo trasferiti pur di continuare la nostra attività, che esiste fin dal 1813". Questo l'esordio di Garzia, che prosegue: "Siamo ostaggi delle banche a cui per anni abbiamo pagato fior di quattrini di interessi passivi. Cerchiamo giorno dopo giorno di resistere per cercare di mantenere i nostri dipendenti con le loro famiglie".
Ma perché questa premessa? "Ebbene", spiega l'esponente della giunta della Camera di commercio, "abbiamo dovuto sopportare anche i lunghi lavori di costruzione di questa ennesima grande struttura commerciale, perché noncuranti del fatto che esisteva la nostra attività, con strafottenza e arroganza, spesso e volentieri parcheggiavano tutti i mezzi di lavoro e dei lavoratori davanti al nostro ingresso, rendendo quasi impossibile l’entrata a noi ed ai nostri clienti. E oggi c’è stata l'inaugurazione: il delirio. Una moltitudine di persone che hanno invaso con le loro auto anche i nostri parcheggi. Veramente assurdo dover sopportare tutto questo. Mi domando: chi ci ripagherà del danno economico che abbiamo subito in questi mesi e quante altre strutture di questo tipo verranno autorizzate dalla Regione, che nulla fa per evitarne il proliferare?".