CAGLIARI. L'Inps apporta tagli al settore dell’assistenza domiciliare per il nuovo triennio e il rischio per gli operatori è di rimanere disoccupati: per questo, stamattina, lavoratori e lavoratrici si sono riuniti in un sit-in di protesta, organizzato dalla Cgil, di fronte alla sede dell'Istituto di previdenza sociale a Cagliari. Alla base del dissenso uno stravolgimento previsto dal bando 2025-2028 del Progetto Home Care Premium che impone un taglio alle risorse da destinare all’assistenza domiciliare svolta da oss, educatori e tanti altri lavoratori del settore.
La crisi non si riversa solamente sugli operatori, che dal 1 luglio con l’entrata in vigore del bando potrebbero rimanere senza posto di lavoro, ma anche sugli oltre 8mila sardi in condizioni di fragilità, come anziani e disabili, che usufruiscono del servizio. “Stiamo affrontando una cosa veramente inverosimile. L’Inps ha tagliato, per il nuovo triennio, delle prestazioni fondamentali che riguardano l’assistenza a domicilio di persone fragili, con un danno che è anche di sistema dal punto di vista occupazionale, dal punto di vista di un lavoro altamente qualificato che è svolto prevalentemente da donne”, ha detto il responsabile di Legacoop sociali Andrea Piano.
La protesta, che ha assunto anche uno spessore nazionale, si è spostata a Roma dove il sindacato, in giornata, ha incontrato la direzione centrale dell’Inps. “Siamo molto preoccupati per la situazione” – fa sapere il segretario generale della Cgil Nicola Cabras – “Abbiamo segnalato alla nostra confederazione nazionale il tema e ci ha detto che questa mattina incontreranno la direzione centrale dell’Inps a Roma per cercare di capire la situazione e noi chiederemo di rivedere la misura. In Italia, ma soprattutto in Sardegna, abbiamo bisogno di questi servizi, sono tante le persone che ne usufruiscono e altrettanti i lavoratori che operano in questo settore”.