ROMA. La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 35, comma 5, della legge regionale sarda n. 17 del 2021, che prevedeva la rivalutazione retroattiva delle indennità e dei rimborsi spese dei consiglieri regionali e dei membri della Giunta, con decorrenza dal 2014. La decisione arriva in seguito a un ricorso del presidente del Consiglio dei Ministri, che ha contestato la norma approvata sotto la guida del precedente governatore della Sardegna, Christian Solinas.
Secondo la sentenza, la norma regionale viola l’articolo 117 della Costituzione, che impone alle Regioni il rispetto dei principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica definiti dalla legislazione statale. La rivalutazione automatica delle indennità, legata agli aumenti Istat, era contraria alle misure di contenimento della spesa pubblica introdotte a livello nazionale.
Il provvedimento sardo aveva introdotto aumenti retroattivi che, secondo la Corte, risultano incompatibili con i limiti fissati dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2012. Inoltre, si trattava di una deroga unilaterale al principio di leale collaborazione tra Stato e Regione.
La norma, emanata nel 2021 e abrogata successivamente nel 2023, aveva comunque prodotto effetti durante il periodo di vigenza. La Corte ha rilevato che tali effetti hanno determinato un aumento illegittimo della spesa pubblica regionale, sottraendosi alle sanzioni previste per chi non rispetta i tetti di spesa.