CAGLIARI. Nel giorno dopo l’incidente sul lavoro che ha stroncato la vita di Raffaele Massa mentre era impegnato nelle operazioni di scarico dalla nave Estraden al molo Grendi del porto canale di Cagliari, non si placa l’indignazione per quanto accaduto e la preoccupazione per le condizioni di sicurezza nella quale operano i portuali.
In queste ore si moltiplicano i messaggi di cordoglio e vicinanza da tutta Italia per l’ennesimo incidente mortale: “Dal gruppo portuale della Filt Cgil – fa sapere Marco Manca, segretario Filt Cagliari responsabile dipartimento Porti e trasporto marittimo - arriva solidarietà da tutta l’Italia, a partire da Trieste, Friuli Venezia Giulia, Ravenna fino ad arrivare a Massa Carrara”. Da quest’ultimo porto, dove si trova un altro terminal controllato dalla Grendi è arrivato un segnale forte con la proclamazione di uno sciopero di 24 ore a partire da stamattina alle 7 fino a domani. Lunedì alle 12 il presidio Filt Fit Uilt davanti alla sede cagliaritana dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna.
Intanto ieri, è stato chiesto al ministro dei Trasporti un segnale netto e tangibile sul tema sicurezza. “E’ inaccettabile che il lavoro portuale non sia riconosciuto come usurante”, ha detto Marco Manca sottolineando le condizioni in cui si lavora: “Sessanta gradi nelle stive d’estate, temperature polari nelle banchine in inverno, turni notturni continui e estenuanti, riposi non rispettati, cicli operativi senza sosta, squadre minime di lavoro e carichi di lavoro oltre quanto prescritto dalle autorità preposte”. Il sindacato rimarca che il ministero, nonostante proposte, protocolli, iniziative di sensibilizzazione da parte delle segreterie nazionali nulla o poco ha fatto. In questo quadro è stato inoltre segnalato quanto sia importante accelerare l’iter che porterà all’istituzione del fondo dei portuali per consentire uno scivolo verso la pensione con determinati requisiti.
Per la Filt Cgil occorre rovesciare l’insopportabile assunto per cui il lavoro “è soltanto performance e produzione, così non si può più andare avanti, non vogliamo più piangere sulle vite spezzate di colleghi morti mentre lavorano”.