CAGLIARI. "A suon di decreti il prossimo 1 ottobre sarà possibile riprendere a bombardare la nostra terra e il nostro mare". Lo denuncia A Foras, il movimento sardo di antimilitaristi, dopo la pubblicazione del decreto con cui il Ministro della Difesa italiano ha approvato il calendario delle esercitazioni militari in Sardegna per il II° semestre 2023.
Il programma di utilizzazione dei poligoni sardi, presentato dalla Difesa, era stato bocciato dai rappresentanti del Consiglio Regionale nella riunione del Comitato Misto Paritetico (Comipa) sulle Servitù Militari lo scorso 31 maggio. "Nonostante ciò è importante l'atto politico compiuto dai rappresentanti della Sardegna", denuncia A Foras, "Il parere contrario alle esercitazioni era stato motivato, fra le altre cose, con la presenza di due zone Sic all'interno del Poligono di Teulada, del tutto incompatibili con le esercitazioni a fuoco secondo la normativa italiana ed europea. Inoltre i membri del Co.Mi.Pa elencavano una lunga lista di problematiche ambientali e socio-economiche che non sono state affrontate dallo Stato e dalla Regione, per cui non era possibile legittimare a cuor leggero altre esercitazioni militari".
Da qui l'attacco al ministro della Difesa: "Crosetto ha ignorato tutte queste motivazioni e ha approvato il calendario sostenendo che esse sarebbero essenziali ai fini dell'impiego operativo delle forze armate italiane nel contesto internazionale. II Ministro sostiene anche che l'utilizzazione dei poligoni sarebbe già stata ampiamente circoscritta in aderenza alle richieste del territorio. Queste poche frasi appaiono sufficienti al ministro per scavalcare il malcontento del popolo sardo".
"Non li lasceremo mai in pace fin quando ci saranno imposizioni coloniali di questo tipo", attaccano gli antimilitaristi, che preannunciano già "nuove iniziative" per fermare le esercitazioni.