CAGLIARI. "È da un mese che cerco una camera in affitto, ma quando sentono che sono algerino cambiano idea". Salah vive a Cagliari da ormai tre anni. Studia e lavora, è ben integrato in città. Eppure, nell'ultimo mese, ha trovato un muro di fronte a lui: quello del pregiudizio nei confronti delle sue origini. Un mese di ricerche vane per una stanza con regolare contratto d'affitto, perché - racconta - "sentono al telefono che ho un accento strano, mi chiedono spiegazioni e quando dico che sono algerino mi bloccano".
È successo anche all'ennesimo tentativo di rispondere a un annuncio, pochi giorni fa: "Chiamo, la signora mi dice sì sì la camera è libera, poi però chiede: 'Parli in modo strano', e io rispondo tranquillamente che sono algerino, e a quel punto lei si agita 'No no, preferisco non affittare a stranieri', e lì sto a spiegare 'No signora, stia tranquilla io lavoro e sono anche uno studente', ma niente da fare".
Così sui social stavolta interviene anche il tutor di Salah, Davide Curreli, che scrive in un post: "Salah è stimato e ben voluto da tutti coloro che oltre al pregiudizio lo hanno conosciuto personalmente. Dopo un mese di ricerca per una nuova camera in affitto, riscontriamo il problema del suo essere uno straniero algerino (fate la prova e dite studente americano no problem)". Da qui l'appello: "Cerchiamo una stanza in affitto a Cagliari con contratto regolare 250/300 euro. Ps. Non ci togliete il sorriso".