CAGLIARI. La Sardegna è la regione con la maggior concentrazione di addetti, rispetto al dato nazionale, nel settore dell’energia elettrica.
È quanto emerso da un'analisi sui dati dell’imprenditoria isolana durante la presentazione del libro della collana Terziario Futuro “30 trend per il 2030” a cura di Thomas Bialas, che si è tenuta oggi a Cagliari alla Fondazione di Sardegna di via S. Salvatore da Horta.
L'Isola occupa circa 2mila addetti, nel settore dell'energia elettrica, dato in crescita del 2% nell’ultimo triennio, di cui 1.388 concentrati nella sola provincia di Cagliari – il cui primo cluster per specializzazione risulta proprio essere l’energia elettrica. La crescente importanza di questo cluster si lega agli ingenti investimenti in impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, come l’impianto eolico Greentech di Monte Grighine e la centrale elettrica di Fiume Santo.
Il quadro generale che è emerso della Sardegna è quello di un territorio orientato ai servizi dove le poche attività manifatturiere sono legate alla presenza di risorse naturali e materie prime, come la produzione di energia eolica, solare e l’estrazione mineraria.
Andando ad analizzare la composizione dei servizi all’interno dell’economia sarda, con una prospettiva di lungo periodo di 10 anni ed un confronto con il dato aggregato a livello nazionale, quella che emerge è una struttura tradizionale e tendenzialmente statica, legata alle specializzazioni storiche del territorio.
In seconda posizione il cluster Estrazione non metallica (carbonati di calcio e graniti) con i suoi 730 addetti (in contrazione nell’ultimo triennio del 12%). In terza posizione, infine, si trova il cluster Servizi Ambientali, con imprese e consorzi attivi nella raccolta, trattamento e fornitura di acqua e rifiuti pericolosi con circa 2.600 addetti.
Al quarto posto, il cluster del Turismo e ospitalità (11.436 addetti per 3.473 imprese) che ha registrato una netta riduzione nel 2020 - certamente anche a causa della pandemia - concludendo il triennio a -21,9% sul numero totale addetti. Più del 60% degli addetti sono legati alle attività di ricezione, come “alberghi e alloggi” e “strutture per brevi soggiorni”. Il restante 40% è composto da diverse attività di intrattenimento, che hanno complessivamente registrato un calo minore nel numero addetti (-12%). All’interno di queste attività, si evidenza la minore incidenza di “agenzie di viaggio e tour operator”, al 5% contro il 9% nazionale. Al contrario, per le attività di “noleggio e leasing di articoli sportivi” (noleggio imbarcazioni) queste registrano una incidenza 5 volte superiore rispetto alla media nazionale, rappresentando il 5% del totale addetti del cluster.
Tra le 50 province d’Italia più “in fermento”, quelle, cioè, che più di altre sono state in grado, nei tre anni precedenti, di supportare la nascita di startup innovative, incoraggiare l’imprenditorialità ed accrescere la valorizzazione e l’attrazione di talenti, risorse e capitali attraverso efficaci scelte, politiche e strategie di investimento, l’unica sarda presente è Cagliari.
Nell’ultima edizione dell’Indice, Cagliari appare in 15esima posizione (-1 rispetto all’edizione precedente). Un posizionamento che si lega in particolare alla capacità della provincia di attrarre capitali per le proprie startup (quinta in Italia, in crescita di due posizioni) e di lavorare sullo sviluppo delle competenze dei propri imprenditori locali (terza in Italia, anche qui in crescita di due posizioni).
Il numero totale delle startup della provincia è 104, numero che se rapportato al totale delle imprese presenti nel territorio, la rende 24^ tra tutte le province italiane.
Durante l'incontro, organizzato dal Cfmt, il centro di formazione e management nato da un’intuizione di Confcommercio e Manageritalia, con la collaborazione di Confcommercio Sardegna, Confcommercio Sud Sardegna e Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna, Umbria, si è parlato di "come vivremo, lavoreremo e faremo affari nel 2030?". Un viaggio alla scoperta di trend mai sentiti prima, per avere anticipazioni sul futuro, per sapere cosa ci aspetta e saperlo affrontare nel modo giusto.
Ha coordinato i lavori Luca De Biase, editor di innovazione a Il Sole 24 Ore e fondatore Nòva24, editor della Vita Nòva, magazine per tablet, e a parte Thomas Bialas, ha partecipato anche Silvano Tagliagambe, professore di Filosofia della scienza all’Università di Sassari, autore di più di 400 pubblicazioni.
“Da quasi 30 anni Cfmt supporta l’employability dei manager e la competitività delle aziende con progetti di formazione unici e distintivi”, ha spiegato Giorgio Rapari Vicepresidente CFMT, “la formazione manageriale è sempre stata, e oggi lo è più che mai, una leva fondamentale per la crescita dei dirigenti e delle aziende in cui operano: il presente va letto in maniera puntuale e il futuro va anticipato e governato. Tutto questo non è possibile senza una riflessione profonda e un lavoro costante sui gap da colmare e le competenze da allenare. I manager sanno di doverlo fare e trovano in Cfmt il partner giusto con cui avviare questo percorso di formazione continua”.
CFMT - Centro di Formazione Management del Terziario - si occupa dei dirigenti e delle aziende del Terziario, e lo fa da oltre venti anni. È nato da un’intuizione di Manageritalia e Confcommercio per affermarsi come il centro di formazione di alto livello pensato per guardare al futuro. La rete di CFMT si compone di circa 9000 aziende e 28.000 dirigenti che partecipano ogni anno a più di 900 iniziative interaziendali e a oltre 40 progetti aziendali attivati. A tutti loro CFMT si affianca con specialisti e professionisti uniti dalla passione per l’innovazione e lo sviluppo di conoscenze per fornire le migliori risposte e gli strumenti più efficaci per soddisfare le esigenze specifiche di ognuno.
Thomas Bialas.Futurologo, giornalista, innovatore, autore e conferenziere si occupa di progettazione dei contenuti e aiuta imprese e istituzioni a ripensare il proprio ruolo e futuro. Per Cfmt è responsabile del progetto Future Management Tools. Ideatore e curatore del Dirigibile, inserto del mensile Dirigente di Manageritalia. Socio della cooperativa CoMoDo, ideatore per conto di Logotel della piattaforma weconomy.it, un libro-blog-movimento per diffondere i principi e le pratiche dell’economia collaborativa e di condivisione. Ultimi libri pubblicati: Il mio futuro è sostenibile, Come fare futuro, 30 trend per il 2030.
Luca De Biase. Editor di innovazione a Il Sole 24 Ore e fondatore Nòva24, editor della Vita Nòva, magazine per tablet. Insegna Knowledge Management all’ Università di Pisa. Tiene un corso al master di comunicazione della scienza all’Università di Padova. È membro del comitato scientifico del master di comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste e docente del master Big Data all’università di Pisa. Presidente del comitato scientifico dell’associazione Media Civici. Membro della Commissione sulle garanzie, i diritti e i doveri per l’uso di Internet alla Camera dei Deputati. Membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Golinelli di Bologna. Tra i suoi libri recenti: Come saremo, con Telmo Pievani (Codice 2016); Homo Pluralis(Codice 2015); Media Civici, Apogeo Feltrinelli 2013. La Media Ecology Association gli ha conferito The James W. Carey Award for Outstanding Media Ecology Journalism 2016.
Silvano Tagliagambe è professore emerito di Filosofia della scienza presso l’università di Sassari. Si è laureato in filosofia a Milano con Ludovico Geymonat e si è perfezionato in fisica all’università Lomonosov di Mosca. È stato professore di Filosofia della Scienza presso le Università di Cagliari, Pisa, Roma “La Sapienza” e Sassari ed è direttore della collana “Eredità di Pavel Florenskij. Opere e studi” dell’editore Mimesis e condirettore, con Dario Antiseri, della “Piccola biblioteca del pensiero occidentale”, dell’editore Rubbettino. Autore di più di 400 pubblicazioni, si occupa dei processi della comunicazione, dell’analisi dei più recenti risultati della fisica e delle neuroscienze e dell’approfondimento del loro significato epistemologico, di psicologia analitica, della filosofia della medicina, della filosofia del digitale, della città e dello spazio pubblico in rapporto all’organizzazione delle reti e della conoscenza, del legame tra cultura umanistica e cultura scientifica, del pensiero scientifico e filosofico russo. Il 6 febbraio 2021 gli è stata conferita, di iniziativa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
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