CAGLIARI. Maglia nera per la natalità in Italia, una forte mortalità e tra ottant'anni un'Isola con meno di un milione di abitanti. Gli ultimi dati sulla popolazione pubblicati in due report dall'Istat e dall'Eurostat per la Sardegna sono tutt'altro che positivi.
I numeri più allarmanti rilevati nel 2022 arrivano dall'istituto italiano di statistica e riguardano la speranza di vita dei sardi: "La forte mortalità - è scritto nel documento - ha fatto perdere a uomini e donne circa mezzo anno". Un'affermazione che viene messa in relazione ai dati sulle rinunce alle prestazioni sanitarie: il 18,3% dei sardi nel 2021 ha rinunciato alle cure contro l'11% della media nazionale. E a quelli che collocano la Sardegna tra le Regioni che perdono più abitanti.
Il calo demografico è un problema che riguarda tutto il Paese. Per la prima volta dall'Unità d'Italia nel 2022 il numero delle nascite è rimasto sotto la soglia delle 400mila. Ma ancora una volta è l'Isola a far registrare i risultati peggiori. Il record della fecondità più bassa spetta alla città metropolitana di Cagliari, alla provincia del Sud Sardegna e a quella di Oristano che si collocano al di sotto di un figlio per donna (0,93 la prima, 0,90 le ultime due).
Secondo le proiezioni di Eurostat, che ha messo a confronto la popolazione del 2019 con quella che ci sarà nel 2100, tra ottant'anni in Sardegna si prevede una catastrofe demografica. Il territorio della provincia di Cagliari avrà il 42% della popolazione in meno (da 558.684 a 321.805 persone). Il dato peggiore arriverà dal Sulcis (-56,2%) seguito dal Medio Campidano (-53,5%), Oristano (-53%), Nuoro (-48,4%), Ogliastra (-44,2%), Gallura (-34,6%), Sassari (-31%). In numeri assoluti tra ottant'anni in Sardegna ci sarà meno di un milione di persone (939.519). Tuttavia i nuovi nati avranno una speranza di vita più lunga: in Italia in generale l'aspettativa di vita tenderà ad aumentare passando dagli attuali 81 a 89 anni mentre l'età media passerà dai 48 anni del 2019 ai 53 anni del 2100.