CAGLIARI. Sfregio? Assalto? Speculazione? Macché. Le pale eoliche offshore nel mare davanti alle impareggiabili coste della Gallura creeranno “un'area ad elevato interesse ecologico per il foraggiamento dei cetacei ed incrementerebbero la disponibilità totale di pesce anche per il settore della pesca”. Cioè, pare questo: miglioreranno l'ecosistema marino che la natura ha regalato a questa terra. E saranno una manna per balene, delfini e capodogli, ma anche per tutti i pesci del Mediterraneo.
A sostenerlo sono i tecnici della Stantec Spa, la società che per conto della Zefiro Vento Srl hanno prodotto i documenti allegati alla richiesta di concessione demaniale per la realizzazione di un parco eolico galleggiante al largo di Olbia, a una distanza di circa 20 chilometri dalla riva. Abbastanza lontano da non vedersi? No, perché gli stessi proponenti parlano di minimizzazione dell'impatto visivo. Che quindi ci sarà. Ed è ovvio che sia così. Perché si parla di 210 aerogeneratori galleggianti da 15 MW ciascuno, per una potenza nominale complessiva di 3150 MW, che saranno ancorati al fondale. Le dimensioni? I tecnici, che lavorano per la Srl facente capo a un gruppo danese, parlano “di pale con diametro del rotore fino a 320 metri, altezza al mozzo fino a 225 metri e altezza massima fino a 385 metri”. Più alte dell'Empire State Building, per capire.
In più ci sono cavidotti e impianti a terra. Da dove la corrente partirà per alimentare sistemi dall'altra parte del mare.
Nelle acque di Sardegna gireranno le pale, se l'impianto dovesse essere autorizzato. Nei documenti si legge che interferisce con le rotte navali, come quella tra Olbia e Civitavecchia. Ma pare non essere un problema di rilievo. Anzi, allontanando le navi i progettisti prevedono che “l’impianto eolico possa diventare parte dell’ecosistema, offrendo alle varie specie bentoniche, sessili e pelagiche un habitat non disturbato dalle altre attività antropiche”.
E il turismo? Le carte fanno i conti delle presenze nei Comuni che si troverebbero le pale davanti, come Olbia e Arzachena. “A proposito delle eventuali interferenze tra l’impianto eolico e le attività turistiche presenti nell’area”, si legge, “si sottolinea che gli aerogeneratori verranno installati ad una distanza minima dalla costa pari a 20 km, proprio al fine di minimizzare l’impatto visivo dello stesso”. Minimizzare, non eliminare. Per 30 anni: tanto durerebbe la concessione.