CAGLIARI. Pasqua morta, sottotono. La continua presenza del Covid, la guerra in Ucraina, ma soprattutto i trasporti. Questi tre fattori, secondo il presidente di Federalberghi Sud Sardegna Fausto Mura, hanno bloccato l’afflusso di turisti e in genere non residenti in Sardegna. Eppure prima del Covid la festa della resurrezione rappresentava l’inizio della stagione turistica. Oggi dimentichiamocelo. Non è più così. “La situazione instabile della continuità territoriale ha allontanato le compagnie aree di linea, e quindi tutta un’altra serie di gruppi, anche stranieri organizzati, hanno dovuto rinunciare alla vacanza per l’impossibilità delle prenotazioni”. Eppure ci sono le compagnie low cost. “Solo Cagliari avrà 91 destinazioni, ma nel momento in cui il mercato ha una domanda rilevante, aumentano i prezzi, per questo le tariffe per la Sardegna sono diventate proibitive, e questo ha influenzato il turismo di apertura”.
“Le disdette continuano ad arrivare”, aggiunge Carlo Amaduzzi di Assohotel Confesercenti, “partiamo con una Pasqua morta per l’incertezza e la mancanza di voli, tanto che essendo ottimisti, aprirà solo il 40 per cento degli alberghi”. Per l’arrivo dei turisti, secondo Amaduzzi, bisognerà attendere il 1 maggio. “Forse ci sarà quasi il pieno, la stagione estiva si prevede ottima fino a ottobre”. Resta l’incognita della manodopera. “Non riusciamo a trovare personale di camera o receptionist, questo già da oltre un anno, in concomitanza con il reddito di cittadinanza del Governo”.