CAGLIARI. La quarantena per chi è entrato a contatto con un positivo al Covid non è più considerata malattia dall’Inps. È una delle novità del 2022 decisa dal governo Draghi con la firma delll’ultimo decreto che aggiorna le misure anche per i lavoratori, per arginare l’aumento dei contagi e l’ondata dei casi Omicron.
Mentre tutti puntavano i riflettori sull’obbligo di green pass rafforzato per chi ha più di 50 anni, effettivamente a primo impatto il cambiamento più rilevante, passava un po’ più inosservata invece la mancata proroga dello stanziamento dei fondi per la cosiddetta “assenza giustificata per quarantena”. Non l’isolamento da positivi al Covid, si intende, ma quello di chi - come avviene sempre più di frequente - ha saputo di aver avuto un contatto a rischio e deve stare chiuso in casa. Per almeno 5 giorni (se ha fatto la seconda dose) e per i soliti 10 (se non ne ha fatto neanche una). E con i contagi che sono esplosi, in questi ultimi giorni, c’è da immaginarsi che questa sia una situazione comune a tanti, in Sardegna come nel resto d’Italia. Gli unici non interessati, in questo caso, sono coloro che hanno ricevuto il booster o hanno concluso il ciclo primario di vaccinazione da meno di 120 giorni (o ancora chi è guarito da meno di 4 mesi). Tutte queste categorie, secondo il nuovo decreto, sono escluse dall’obbligo di quarantena e e devono invece rispettare un protocollo diverso: autosorveglianza dell’eventuale comparsa di sintomi e mascherina ffp2 fino al decimo giorno successivo all’ultimo contatto con il positivo.
E per tutti gli altri lavoratori che non possono stare in smart working? Quarantena fiduciaria sì, ma non pagata. Niente indennità di malattia dall’Inps, che fa sapere in una nota che la misura è scaduta il 31 dicembre 2021.
I sindacati dei lavoratori però non ci stanno. E hanno paura che questo porterà, al contrario, a nascondere di aver avuto un contatto con un positivo per poter continuare a lavorare. "Il rischio è che chi è in questa situazione non lo denunci e vada sul posto di lavoro pur essendo potenzialmente portatore del virus", attacca Samuele Piddiu, segretario generale della Cgil sarda.
Il premier Mario Draghi, in realtà, sembra non avere intenzione di cambiare idea: la motivazione? sempre più cittadini e quindi anche lavoratori hanno la terza dose e di quarantena non ne sentiranno più parlare. Ma l’appello dei sindacati è forte. "Chiediamo il ripristino dell'indennità per chi è costretto a casa per un contatto a rischio", è l'appello di Piddiu.