CAGLIARI. La Sardegna sempre più a rischio zona gialla. L’ombra delle restrizioni si allunga di pari passo con la crescita della curva dei contagi registrati ogni giorno. L’aumento sempre essere esponenziale, dettato dalla veloce replicabilità della variante Delta che ormai nell’Isola dilaga. I numeri sono impietosi. Oggi il bollettino della Regione parla di 135 nuovi positivi. Settanta solo nella città metropolitana di Cagliari. E 42 nel Sud Sardegna.

E questi nuovi contagi pesano, molto, sull’indicatore finora utilizzato dal governo per imporre eventuali restrizioni. Quello dell’incidenza. Ossia del numero di nuovi positivi scoperto nell’arco di 7 giorni su una base di 100mila abitanti. Per la Sardegna è salito a 28. Come il 18 maggio, due mesi fa. Solo che allora si registrava un calo di positivi settimanali del 30%. Ora la curva fa registrare un incremento del 74,6% rispetto alla settimana scorsa. La situazione peggiore si registra nel Cagliaritano, dove il dato dell’incidenza vola a 59,7. Già oltre la soglia di allarme. Il dato generale della Sardegna. Poi, è attenuato dal fatto che il Nuorese oggi ha comunicato zero contagi: a questo punto c’è da capire se realmente il virus non sia stato realmente intercettato o se, come possibile, non siano stati semplicemente comunicati i dati dei tamponi.

Un quadro preoccupante: se il governo non dovesse cambiare le regole, con poco più di 800 contagi alla settimana l’Isola subirebbe le prime chiusure. Alla soglia di agosto. L’ipotesi è che si segua la linea delle regioni, che per l’imposizione delle restrizioni chiedono ci si basi sulle ospedalizzazioni. Molti contagi, sì, ma non gravi. Nell’Isola oggi si sono registrati sei nuovi ricoveri, in aera medica. E nessuno in terapia intensiva. Dove resta un solo paziente da settimane. Gli ospedali, insomma, non stanno soffrendo. E l’economia, per ora, nemmeno.