CAGLIARI. “Un cerchio di donne che onorano i momenti di passaggio della vita femminile”. Niente di più, niente di meno. Sarebbe questo Tenda Rossa, il gruppo tutto al femminile che nei giorni scorsi - dopo la tragica morte della giovane Erica Collu - è finito nel calderone delle polemiche per le idee delle sue “partecipanti” su parto e maternità. O almeno questo è ciò che racconta “ostetrica Laura”, alias Laura Capossele, una delle “guide” del gruppo in Sardegna.
La stessa ostetrica che non molto tempo fa pubblicava un libro dal titolo “Nati con l’orologio: riflessioni sul mondo della nascita” - in cui rifletteva sulle “lancette dell’orologio culturale moderno che ostacolano uno dei processi più naturali: la nascita”. Ma oggi, al di là delle idee sulla maternità, non ne vuole più sapere di sentir parlare di “associazione” in riferimento alla Tenda Rossa.
“Non si promuove nulla se non la consapevolezza”. Ed è proprio su questa parola (“consapevolezza”) che - secondo la Capossele - verte il senso di questo gruppo: “Ci si sostiene, si è presenti, ci si comprende, si prende consapevolezza della nostra ciclicità femminile, si impara a vivere le mestruazioni come un’opportunità”.
Niente riti né strane invocazioni agli antenati quindi. Solo “semplici” incontri tra donne che vogliono condividere senza giudizio la sessualità, la maternità e il parto. Sì, proprio il parto, e tutti i momenti che lo precedono. Che, però, devono essere vissuti in un certo modo - e le note e i commenti sulle pagine web e sui social di chi vi partecipa lo testimoniano. Con petali, candele e “tanta energia”. Così come era stato per Erica, che il giorno prima di dare alla luce il suo terzogenito, era stata “circondata” dal cerchio spirituale di tante donne del gruppo, tra cui anche l’ “ostetrica Laura”.
Quei “festeggiamenti” pre-parto quindi si fanno, eccome. Ma attenzione: “Sono semplici incontri a tema. Se al posto di un incontro simile Erica avesse partecipato a un baby shower non si sarebbe fatto tutto questo rumore” - assicura la Capossele. “Cosa c’è di poco chiaro?”. C’è la “consapevolezza della propria ciclicità femminile”, o il “cerchio di donne in cui si onora la prima mestruazione e la menopausa”. O ancora i “momenti che si riempiono di storie, vite, informazioni”. Forse tutto e forse niente, insomma.