CAGLIARI. Nessun preavviso: da domani la Sardegna entrerà in zona arancione. Questo significa bar, locali e ristoranti chiusi, è consentito solo l’asporto o la consegna a domicilio. E per i titolari vuol dire perdere migliaia di euro. Tutti si erano organizzati per affrontare il weekend intero con tutti i posti prenotati, la spesa era già stata fatta. Sia per oggi che per domani. C’è chi infatti ha già deciso di mandare il corriere indietro, come il titolare del Libarium, Danilo Argiolas: “Tanto domani non si lavora”.
“Ci troviamo disarmati”, dice Pierluigi Fais, titolare del ristorante Josto, “apprendiamo la notizia con grande sconforto, le armi per affrontare questo momento stanno terminando. Armi come la pazienza, la comprensione, mancano sempre di più le certezze per il futuro”.
I ristoratori contestano soprattutto le tempistiche. “Sapere oggi di non poter aprire domani significa buttare migliaia di euro di spesa”, spiega Alberto Melis dell’Antica Cagliari. Stesso concetto viene espresso da Laura Sechi, titolare del ristorante Vitanova, che aggiunge: “Bisogna affrontare anche i problemi degli imprenditori, abbiamo necessità di tempi, certezze e una programmazione, le spese ci sono sempre e i ristori non sono sufficienti”.
L’asporto non basta e non tutti sono organizzati, come nel caso del ristorante La Balena. “Non siamo strutturato per l’asporto e non abbiamo mai tante richieste, cercheremo di farlo, ma è dura”, sono le parole della titolare Cristiana Sedda.