SANT'ANTIOCO. Il Comune di Sant’Antioco si schiera in prima fila contro l’utilizzo delle droghe e lancia una campagna di sensibilizzazione (e di educazione) per il contrasto alla diffusione delle sostanze stupefacenti nei giovanissimi. "Il fenomeno, sempre più attuale e con numeri drasticamente in crescita, è frutto di un disagio sociale che va affrontato dalle radici", scrive il Comune.
Oggi, giovedì 8 maggio, si parte con la prima azione di un programma ampio e articolato, risultato dell’impegno profuso dall’Amministrazione Comunale e l’ufficio delle Politiche Sociali in sinergia con una moltitudine di istituzioni e servizi, dal SerD al Servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza della Asl del Sulcis, dal Tribunale dei Minori all’Arma dei Carabinieri: si tratta, per il momento, di una campagna di affissioni murarie con la quale la città verrà tappezzata di manifesti che lanciano messaggi estremamente chiari: “No alla droga”, “Prendersi cura è non girarsi dall’altra parte” e “Diciamo no alla droga”.
"Frasi semplici e inequivocabili. Non ci giriamo dall’altra parte e ci mettiamo la faccia – commenta il Sindaco Ignazio Locci – con questa serie di azioni cerchiamo di prendere il toro per le corna coinvolgendo le famiglie, i giovani, la scuola e tutti i soggetti che hanno o possono avere un ruolo necessario a contrastare il problema dell’utilizzo delle droghe, nessuna esclusa. Dal Comune di Sant’Antioco parte un progetto che auspico sia da esempio anche per gli altri Enti, perché questa non è la battaglia di una singola comunità, è una lotta che va affrontata con il massimo coinvolgimento di Comuni e istituzioni. Insieme ai manifesti affissi nelle pareti della città, abbiamo provveduto a installarne due all’ingresso principale del municipio, di materiale durevole, affinché siano costantemente da monito".
Oltre la campagna di affissioni murarie, sono previsti nell’immediato, il 23 maggio, un convegno in aula consiliare nel quale si descriverà il programma di contrasto alle droghe, che vedrà la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, compresi i rappresentanti del Tribunale minori e del SerD; il 3 giugno, invece, spazio a un evento pubblico con la criminologa Roberta Bruzzone, in Piazza Italia, mentre a settembre inizierà il percorso educativo e formativo dei giovani all’interno delle scuole, oltre a una serie di incontri informativi rivolti ai genitori, veri e propri spazi di riflessione utili sia alle famiglie, sia agli operatori. Al riguardo, la Società cooperativa Dimensione Umana è stata incaricata di gestire la campagna di comunicazione del progetto, l’organizzazione della logistica e degli eventi pubblici, degli incontri educativi e formativi rivolti agli studenti e alle famiglie.
"Il momento storico attuale ci impone di guardare con attenzione la realtà dei giovani della nostra comunità e non solo – commenta l’assessora alle Politiche Sociali Eleonora Spiga –. Occorre approfondire il fenomeno delle dipendenze sotto molteplici aspetti. Tale iniziativa promossa dalla nostra amministrazione, in particolare dal servizio delle politiche familiari e sociali, vuole comprendere il fenomeno e cercare di prevenirlo con uno sguardo attento al ruolo della famiglia, della scuola e della società. Noi vogliamo attuare un lavoro di rete tra istituzioni e comunità. La sfida che proponiamo non è quella del divieto, bensì quella di proporre alternative sane attraverso opportunità educative e di ascolto attivo".
Offre uno sguardo di insieme la funzionaria responsabile del servizio delle Politiche Sociali, Antonella Serrenti: "Il sistema famiglia sta attraversando un forte momento di crisi.
L’ufficio che coordino quotidianamente viene investito di molteplici invii e richieste di prese in carico di minori e famiglie in forte difficoltà. Le segnalazioni ufficiali arrivano dal Tribunale per i Minorenni, dalle forze dell’ordine, dalle scuole, dal servizio sanitario, in particolare dalla Neuropsichiatria infantile, ma raramente dalle famiglie. Questo ci induce a pensare che i genitori potrebbero avere scarsa consapevolezza del mondo interiore dei propri figli e dei contesti sociali che vivono e frequentano, oppure, più probabile, che hanno difficoltà o timore ad approcciarsi ai servizi. Il fenomeno segnala numerose situazioni di abbandono scolastico precoce, di condotte illegali che spesso finiscono nel penale, di utilizzo di sostanze psicotrope e alcol in giovanissimi (12/13 anni), di atteggiamenti antisociali e/o di autolesionismo. Sarebbe riduttivo e superficiale colpevolizzare i giovani o i genitori di tale 'emergenza', ma sarebbe altrettanto riduttivo ricercare le cause nella carenza di opportunità e di servizi socio educativi, scarsamente fruiti proprio da chi ne avrebbe maggiore necessità. Per questi motivi negli ultimi due anni abbiamo impiegato molte energie nello studio e nella ricerca di soluzioni nuove e innovative. La campagna di sensibilizzazione che parte oggi deve essere considerata sperimentale, poiché cercherà costantemente di modularsi all’evolversi delle situazioni e dei contesti. Il programma propone l’offerta specializzata, strutturata e coordinata di spazi di riflessione, opportunità educative, percorsi formativi per ragazzi e genitori ed eventi pubblici pensati e realizzati insieme alle istituzioni coinvolte. Contestualmente verrà proposta un’altra offerta, meno specializzata e strutturata, di organizzazioni e/o gruppi informali che cercheranno di arrivare ai giovani e alle famiglie con linguaggi e modalità diverse e meno impattanti rispetto a quelle ufficiali".