CAGLIARI. Il certificato che attesta la negatività al Covid per chi arriva in Sardegna non è obbligatorio, ma volontario. Solo che chi non ce l'ha, o si rifiuta di sottoporsi al test entro 48 dall'arrivo, deve restare in isolamento fiduciario fino alla ripartenza. A fornire l'interpretazione dell'ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione Christian Solinas è l'assessore alla Sanità Mario Nieddu, che risponde alle domande dell'Ansa.
"Non c'è l'obbligo di presentarsi all'imbarco con una certificazione di negatività perché nell'ordinanza si parla solo di un invito, c'è però l'obbligo di sottoporsi a tampone molecolare o antigenico in Sardegna entro 48 ore dallo sbarco se non si è esibita la certificazione richiesta", ha precisato Nieddu all'Ansa.
"Tanto è vero che il provvedimento impone l'isolamento fiduciario sino a che non si ha l'esito del tampone", ha aggiunto. Per poi sottolineare che, in caso di rifiuto di sottoporsi al tampone una volta in Sardegna "si resta in isolamento finché non si riparte. Si è infatti obbligati a ottemperare un'ordinanza, la si può anche impugnare davanti alla Corte Costituzionale se si ritiene che stia violando i propri diritti, ma intanto la si deve ottemperare, altrimenti si va incontro alle sanzioni previste dalla legge". Nieddu cita il caso del Lazio: "Quando arrivi dalla Sardegna, ti somministrano il tampone, volente o nolente".
A sollevare dubbi erano alcuni espressioni contenute negli articolo 10 e 11 del provvedimento del governatore. Dal 14 settembre, si legge, "i passeggeri che intendono fare ingresso nel territorio regionale, provenienti dall’estero e/o dal territorio nazionale, sono invitati a presentare, all’atto dell’imbarco, l’esito di un test – sierologico (IgG e IgM) o molecolare (RNA) o Antigenico rapido – eseguito non oltre le 48 ore dalla partenza, che abbiano dato esito negativo per covid-19". A sollevare dubbi era stato il passaggio "sono invitati". Non obbligati, quindi. In alternativa, i viaggiatori possono "dimostrare, sempre all’atto dell’imbarco, di aver compilato on line apposita autocertificazione, ai sensi e per gli effetti di cui al DPR n. 445/2000, comprovante di essersi sottoposti, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio regionale, ad un test sierologico, molecolare o antigenico, il cui esito è risultato negativo, avendo cura di indicare obbligatoriamente: a) il tipo di test effettuato e la data di esecuzione; b) il nome della struttura (pubblica, privata o privata accreditata) presso la quale lo stesso test è stato effettuato".
Altro passaggio che appariva non cogente per la sua formulazione: " I passeggeri che si presentino sul territorio regionale privi della necessaria certificazione di cui al punto 1 dell’art 10, accettano di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone entro 48 ore dall’ingresso nel territorio regionale, a cura dell’azienda sanitaria locale di riferimento ovvero presso una struttura privata accreditata". Anche qui: "accettano di sottoporsi" non dava l'idea del vincolo.
Così ecco il passaggio successivo: la Regione invita e propone di accettare. Chi non lo fa resta in isolamento.
- Redazione
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