CAGLIARI. Tanti centri riabilitativi si stanno riorganizzando per ripartire, ma non c’è traccia neanche di un’ipotetica riapertura dell’ambulatorio del Centro Ausonia, che da quasi due anni a questa parte si prende cura dei bambini affetti da patologie motorie disabilitanti attraverso diagnosi funzionale, prescrizione di interventi riabilitativi mirati e di ausili, controllo farmacologico della spasticità mediante infiltrazione eco-guidata di tossina botulinica. In sostanza anche i piccoli pazienti che frequentano l’ambulatorio di via Ausonia, sono rimasti a casa a causa dell’emergenza coronavirus. Ma questo per loro comporta una regressione di una malattia che già non è curabile.
Così i genitori hanno deciso di appellarsi alla politica, anche perché per loro non c’è altra alternativa: quello di via Ausonia è l’unico ambulatorio di riferimento non solo per Cagliari e hinterland, i pazienti arrivano anche da altre province della Sardegna. “In questi due mesi tutte le terapie sono state sospese”, ha spiegato Valentina Barca, portavoce dei genitori dei bambini che vengono seguiti nell’ambulatorio di via Ausonia, “in molti casi abbiamo riscontrato dei peggioramenti, e questo potrebbe determinare anche un punto di non ritorno per i nostri figli”. Per questo i genitori hanno deciso di scrivere una lettera alla Regione, dove chiedono al presidente Solinas, all’assessore alla Sanità Mario Nieddu e al commissario Giorgio Steri di riaprire quanto prima l’ambulatorio, almeno per le urgenze. “Vengono seguiti periodicamente dagli specialisti”, dice Valentina Barca, “ma soprattutto per la somministrazione di un farmaco molto importante come la tossina, risulta fondamentale questo presidio per capire cosa si può fare giorno dopo giorno per migliorare le loro autonomie e in molti casi la loro sopravvivenza”.